Una storia iniziata nel 2008 con gli arresti di Bossi e Motta

Gallarate – Nel maggio 2008 i carabinieri di Saronno arrestarono, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Pirro, Luigi Bossi, all’epoca responsabile dell’ufficio urbanistica del Comune di Gallarate, e Federica Motta, architetto e compagna di Bossi con l’accusa di concussione ambientale in concorso. Nel settembre dello stesso anno fu arrestato anche Riccardo Papa, all’epoca presidente dell’ordine degli architetti di Varese, coinvolto nell’indagine con la stessa accusa.

IL SISTEMA. Per la procura i tre avevano messo a punto un sistema in base al quale Bossi, considerato il dominus del sodalizio, forte della sua posizione di pubblico ufficiale faceva in modo che voleva costruire a Gallarate si dovesse rivolgere a Motta; altrimenti la pratica avrebbe subito rallentamenti e sarebbe stata ostacolata. Motta, sempre per la procura, avrebbe fatto da prestanome non svolgendo alcun lavoro eseguito, sul fronte progettuale da Papa, e gestito sul fronte economico da Bossi.

IL PROCESSO. Ieri mattina il pubblico ministero Pirro al termine di una requisitoria durata 3 ore e mezza ha formulato le richieste di pena a carico dei tre imputati: 6 anni di carcere per Luigi Bossi e Federica Motta e 4 anni e 2 mesi di carcere per Riccardo Papa. Si tornerà in aula il 16 maggio: davanti al collegio presieduto da Adet Toni Novik parleranno le difese. Nella giornata è attesa anche la sentenza.

p.rossetti

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