Una tangenziale per le bici in centro: Busto si ispira a Bologna e ci pensa

La proposta per il viale della Gloria viene dal capogruppo della Lega Speroni. «Caratteristiche simili al capoluogo emiliano, dove si è realizzata con poca spesa»

BUSTO ARSIZIO – A Bologna fanno la Tangenziale delle Biciclette, a Busto sarà il viale della Gloria a diventare l’asse ciclopedonale centrale. Il percorso sfrutterà gli spartitraffici già esistenti tra la carreggiata principale e i controviali. «È l’indicazione data agli estensori del Piano del Traffico» rivela l’assessore alla viabilità . È di , capogruppo della Lega Nord e assiduo utilizzatore della bicicletta per gli spostamenti cittadini, la proposta di imitare Bologna, il capoluogo emiliano che nei mesi scorsi ha inaugurato la cosiddetta “tangenziale delle biciclette”, un’infrastruttura che percorre l’intera circonvallazione della Dotta, appena oltre le mura medievali, sfruttando l’anello alberato al centro dei viali per le automobili. Perché anche a Busto Arsizio, lungo il viale della Gloria – l’asse principale del traffico cittadino

composto da viale Diaz, viale Duca d’Aosta e viale Cadorna – ci sono gli spartitraffici alberati che dividono la carreggiata principale del viale dai due controviali, che sembrano fatti apposta per replicare il “modello Bologna” anche qui. «Visto che nella città di Bologna si è provveduto in maniera efficace e presumibilmente con poca spesa usando strutture preesistente, e rilevato che parte del viale della Gloria presenta caratteristiche analoghe – fa notare Speroni – si chiede se si ritenga di approntare analoghe piste ciclabili sugli spartitraffico del viale della Gloria». Un’idea suggestiva: non sarà in questo caso una “tangenziale”, ma l’asse che taglia in due il centro cittadino dai Cinque Ponti ai Tre Ponti (anche se gli spartitraffici non coprono l’intero tragitto).

«Quella di sfruttare gli spazi sugli spartitraffici del viale è un’indicazione che è già stata data alla società che si sta occupando dell’aggiornamento del Piano urbano del Traffico – rivela l’assessore alla viabilità Claudio Fantinati – dal punto di vista concettuale, trasformare il percorso attualmente pedonale in ciclopedonale è una scelta strategica che intendiamo compiere, e che richiederà una serie di opere di aggiustamento, come abbassamenti, innalzamenti e ritocchi ad alcune aiuole. Va detto che già oggi non è vietato utilizzare quello spazio in bicicletta, ma è un percorso ad ostacoli, che va reso più confortevole e segnalato in modo opportuno».

Poi il Piano del Traffico è un esercizio teorico, che non coincide con la messa in opere delle idee che enuncerà. Ma porrà una pietra per implementare i percorsi ciclopedonali. Anche perché, ammette Fantinati, «uno degli obiettivi che ci siamo posti è la ricucitura dei vari tratti ciclabili già esistenti in città, che non sono pochi a dispetto di quanto si pensi».