LUGANO – Un esemplare di aquila reale è stato ritrovato morto nelle acque del Lago di Lugano, nei pressi di Porto Ceresio. La scoperta, avvenuta alcune settimane fa, è stata comunicata dal Gruppo Insubrico di Ornitologia (Gio), grazie al recupero effettuato dal socio Samuele Cassani. Si tratta di un esemplare di Aquila chrysaetos, specie protetta e simbolo della fauna alpina.
Dopo l’allerta alla Polizia faunistica provinciale, la carcassa è stata affidata agli esperti del Cras di Valpredina, in provincia di Bergamo, dove sono stati condotti accertamenti per individuare le cause della morte. Gli esami hanno rivelato livelli preoccupanti di piombo nel corpo dell’animale: una concentrazione di 1 mg/kg, indice di grave avvelenamento da piombo, noto come saturnismo, con ogni probabilità derivante da residui di munizioni di origine venatoria.
L’ornitologo Enrico Bassi, esperto di grandi rapaci alpini, ha commentato con preoccupazione: «Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di casi che evidenziano una situazione drammatica: oltre il 70% dei grandi rapaci sulle Alpi è contaminato da piombo proveniente da attività venatorie».
Milo Manica, presidente del Gio, ha lanciato un appello chiaro: «È fondamentale e urgente introdurre un divieto totale dell’uso di munizioni al piombo, sostituendole con alternative atossiche già disponibili sul mercato a costi sostenibili».
L’episodio solleva ancora una volta l’urgenza di intervenire a tutela dei grandi rapaci, sempre più esposti a minacce ambientali e all’impatto delle attività umane.