«Un’attesa lunga e inutile per far visitare nostro figlio»

Due ore d’attesa al pronto soccorso pediatrico e solo un medico ed un’infermiera ad occuparsi dei piccoli pazienti. A raccontarlo è il padre di un bimbo di un anno e sette mesi, che domenica mattina si è recato all’ospedale Sant’Antonio Abate.

Il tutto per «una infezione cutanea sul malleolo del piede destro», come si legge in una lettera inviata in redazione dal padre, del quale pubblichiamo il nome a tutela del minore. Arrivato intorno alle 10, l’uomo insieme alla moglie e al figlio è stato dirottato all’ambulatorio pediatrico del quarto piano.

«Prima di noi c’erano altri quattro pazienti, di cui uno era in attesa almeno dalle 8». Questo bambino «lamentava forti dolori di stomaco». E in questo contesto «all’interno delle stanze del pronto soccorso pediatrico non c’era nessuno».

Fatta eccezione per un pediatra, «giustamente anche impegnato con le visite ai degenti del reparto», e un’infermiera. Una situazione che l’uomo definisce «straziante», specie con riferimento alla «coppia che era in attesa da ben due ore».

Non riuscendo a far visitare il proprio figlio, l’uomo a mezzogiorno ha deciso di andarsene. «Ci tengo a precisare – aggiunge – che la coppia di cui sopra (con il bambino che lamentava mal di stomaco, ndr) non era stata ancora ricevuta. E quindi la loro attesa è stata di ben quattro ore».

Al triage «l’addetta allo sportello ci ha esortato ad attendere ulteriormente». Suggerimento non accolto perché «il bambino stava peggiorando e non avevamo con noi il necessario per dargli da mangiare, visto che non prevedevamo tempi di attesa così lunghi».

Per tutta risposta «siamo stati accusati di eccessivo allarmismo e ci è stato ribadito che un codice bianco non rappresenta un’urgenza tale da permettere a un bimbo di essere visitato con urgenza». Una condizione stabilita con «un’occhiata veloce data attraverso un vetro».

Fin qui la lamentela dell’utente. «Comprendo lo stato di ansia dei genitori, ma una lesione bollosa al malleolo destro, non meglio specificata, mi sembra a prima vista meritevole di un codice bianco», spiega il direttore della Pediatria . Per una patologia del genere, aggiunge, «non sarebbe necessario il ricorso a un pronto soccorso, bensì un semplice controllo del pediatra curante».

Anzi, è proprio questo «improprio ricorso» alle strutture di emergenza che rappresenta «la principale causa dell’intasamento di queste realtà e l’allungamento dei tempi di attesa». E rispetto alla carenza dei pediatri si tratta di una circostanza «ben nota» e che «purtroppo non colpisce solo il nostro ospedale».n

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