Un’aula a cielo aperto per crescere tra natura e sapere: nasce il giardino didattico di Voldomino

Un progetto partecipato trasforma il cortile della scuola primaria in orto-giardino e spazi educativi immersi nel verde, con la guida dell’architetto Mario Allodi e il sostegno del Comune di Luino.

Dopo anni di cortile in cemento, la scuola primaria di Voldomino è pronta a voltare pagina con un progetto innovativo che ridisegna completamente i suoi spazi esterni. La Giunta comunale di Luino ha approvato un piano da circa 70mila euro per trasformare il piazzale in un grande laboratorio all’aperto, unendo didattica, natura e sostenibilità.

L’iniziativa nasce dalle insegnanti del plesso e dalla dirigente scolastica Eliana Frigerio dell’ICS “Bernardino Luini”, nell’ambito di un percorso formativo che da tre anni sperimenta il Modello Organizzativo Finlandese, approccio pedagogico che valorizza l’apprendimento a contatto con l’ambiente naturale.

Dalla teoria alla pratica: un’aula senza pareti

Sotto la guida dell’architetto paesaggista e formatore Mario Allodi, docenti e amministrazione hanno lavorato insieme per immaginare uno spazio che non sia più solo un cortile, ma un’estensione viva delle aule tradizionali. Il progetto prevede quattro aree principali:

  • Un orto-giardino di ispirazione medievale con piante aromatiche e officinali.
  • Uno spazio per le specie di ripa locali, per studiare l’ecosistema fluviale.
  • Un’area verde con essenze prealpine, per scoprire la flora di montagna.
  • Un giardino dedicato alle specie lacustri, per avvicinare i bambini al territorio.

Pergolati, tavoli didattici, vialetti permeabili e nuove alberature completeranno l’allestimento, trasformando il cortile in un’aula a cielo aperto dove lezioni e gioco si fonderanno con il ritmo delle stagioni.

Un progetto partecipato e sostenibile

L’Enap fornirà gratuitamente alcune piante, mentre il Comune finanzierà gli altri interventi. «Il verde diventa parte integrante della didattica», spiega la vicesindaca e assessora al Patrimonio Antonella Sonnessa. «I bambini impareranno osservando la natura crescere sotto i loro occhi».

Per Frigerio, il nuovo giardino è il frutto di un lavoro collettivo: «Senza l’architetto Allodi non avremmo potuto dare forma a questo sogno condiviso, nato dalle idee dei docenti».

Verso un modello replicabile

Il progetto, destinato a essere pubblicato su una rivista di settore, punta a diventare un esempio per altre scuole italiane. I lavori partiranno a breve e dovrebbero concludersi entro Natale, o al massimo in primavera, così che gli alunni possano vivere presto il loro nuovo spazio educativo.

«Un’aula senza muri, con cielo, alberi e terra: questo sarà il cuore della scuola», conclude Sonnessa. «Un giardino che unisce didattica, comunità e natura».