Schianto sulla A4, non ce l’ha fatta nemmeno il piccolo Joshua, da tutti chiamato Giosuè: una famiglia distrutta contro un maledetto guard rail. «Un colpo terribile per la nostra comunità» ammette sconvolto il parroco del Redentore don.
Dopo il decesso sul colpo di Antonella D’Amone, 44 anni, ieri pomeriggio anche il piccolo Giosuè Boncordo, il figlioletto di appena 11 anni, è volato via. In via Rossini, l’appartamento della famiglia Boncordo al primo piano di una palazzina Aler è chiuso dalla tarda mattinata di lunedì, dopo che la comitiva di parenti e amici era partita in direzione Padova, in visita a Sant’Antonio, per poi godersi due giorni di mare in Romagna.
Tra i vicini la tristezza si trasforma in angoscia, ora dopo ora, con il frammentario giungere di notizie sempre più gravi a proposito degli esiti del tragico incidente. La signora Rita, dirimpettaia al primo piano dei Boncordo, è una maschera di tristezza: «Una famiglia distrutta, roba da non credere. Delle brave persone così, non è giusto. E poi il bambino, che tragedia».
Ieri la signora si è recata dalla madre di Antonella, che aveva già perso due figli in altrettanti incidenti stradali alcuni anni fa, per consolarla: «Non so come può sopportare questo altro dolore».
Tutto il quartiere popolare del Redentore è sconvolto dalle notizie, che girano con il passaparola, visto che i familiari dei Boncordo erano tutti in viaggio. «Chissà che strazio» il pensiero dei vicini di via Rossini. La scomparsa del piccolo Giosuè, e le incertezze sulle condizioni degli altri familiari intrappolati nella Fiat Brava dello zio Giovanni, non fa altro che aggiungere dolore al dolore.
«Giosuè? Un ragazzino bravissimo, molto vivace, che partecipava a tutte le attività dell’oratorio, così come la sua famiglia era molto presente in parrocchia – ricorda il sacerdote del Redentore don Ivano Spazzini – è un colpo terribile per la nostra comunità. Avevamo in programma per domani sera un rosario alla Madonna in Veroncora, a questo punto pregheremo per loro,».
Cordoglio per la famiglia arriva anche dalla GS Castanese, la squadra di calcio di Castano Primo nella quale giocano sia Giuseppe che Giosuè Boncordo. «Il più grande è da tre anni nella juniores, con una presenza in prima squadra, mentre il più piccolo era il promettente portiere della formazione dei 2002 e faceva il raccattapalle quando giocavano i più grandi – racconta il direttore sportivo – siamo sconvolti da questo lutto inaspettato. I Boncordo sono una famiglia molto unita e partecipavano sempre ad ogni manifestazione che organizzassimo al campo». Infatti sarebbero rientrati dalla mini-vacanza per partecipare, proprio a Castano, al falò di Ferragosto. n Andrea Aliverti
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