Con la loro salsiccia una catena di ristoranti londinesi prepara il ragù. E a scuola li chiamavano tutti “Minoletti”.
Quasi a significare che quel salamino tipo cacciatorino a pasta fine, il “Minoletto”, appunto, che è tipico della loro produzione, fosse ancor più conosciuto del loro nome di famiglia.
Sorride Andrea Minoli, quarantenne, mentre racconta questo aneddoto. È lui, oggi, assieme al cugino Maurizio, a tenere le redini dell’azienda di famiglia, quella che il suo bisnonno, dal quale ha ereditato il nome, ha creato oltre cent’anni fa.
Era la fine dell’Ottocento quando ha iniziato con la bottega di salumi in quello che oggi è il centro storico di Gallarate; nel 1909 ha deciso di «mettersi in grande», dedicandosi solo alla produzione a Verghera di Samarate.
L’atto di fondazione oggi è lì, all’ingresso dell’azienda che dagli Anni Trenta si è spostata a Gallarate, in via Pegoraro, e alla quale nel 2009 il Salumificio Minoli ha affiancato un piccolo spaccio di prodotti suoi e di qualità. «Perché – spiega Andrea Minoli – sono la qualità e il servizio che tengono in piedi, che diventano competitivi, non la “battaglia” dei prezzi».
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