Unità Italia/ ‘Osservatore romano’: Non travisare ‘Va pensiero’

Città del Vaticano, 16 mar. (TMNews) – “Ascoltando il Nabucco per intero, chi non fa propri i valori dell’unità, potrebbe cogliere l’occasione se non per cambiare idea – solo i visionari come Mazzini riconoscono tanto potere alla musica – almeno per scegliere un altro compositore di riferimento”. E’ il consiglio dell”Osservatore romano’ ai fautori del ‘Va pensiero’ in un articolo che non cita espressamente la Lega, ma nel quale il critico musicale Marcello Filotei scrive che è “scontata ma inattaccabile” la scelta di “mettere in scena proprio la terza opera verdiana nel giorno delle celebrazioni per l’unità d’Italia il 17 marzo al Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Riccardo Muti alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

“Certo – è scritto ancora nell’articolo del quotidiano della Santa Sede- non è ancora l’esplicito riferimento a I vespri siciliani che arriverà decenni dopo, ma la ‘patria perduta’ che gli ebrei anelano nel celebre coro poteva a buon motivo rappresentare l’aspirazione degli idealisti che fecero l’impresa, che in realtà la patria non l’avevano perduta perché non l’avevano mai avuta. E certo la storia è per certi versi sempre la stessa, due giovani si amano ma appartengono a mondi diversi, in guerra tra loro. Come sempre salvare la diletta significa condannare il proprio popolo. Ma la tensione è verso quello che potrebbe essere: ogni parola è rivolta a un luogo lontano dove vivere in pace, tutti uniti. Impossibile, conoscendo l’opera, travisare questo messaggio”.

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