VARESE La maturità è alle spalle, ma non tutti i ragazzi potranno godersi le vacanze ancora per molto. Chi vuole andare all’università, soprattutto, dovrà iniziare a prepararsi per i test d’ingresso, che definiscono la selezione per entrare nelle varie facoltà a numero chiuso. E sulle spalle delle famiglie arrivano altri costi.Alla facoltà di medicina dell’università dell’Insubria il test d’ingresso sarà il 4 settembre, e i ragazzi dovranno rispondere a domande di cultura generale, ragionamento logico, fisica, matematica, chimica e biologia. I costi per le famiglie, però, cominciano proprio da qui. Solo l’iscrizione al test vale 50 euro, in linea con altre facoltà simili in tutta Italia. Per superare la prova, poi, è bene prepararsi su testi appositi, che possono arrivare a costare anche 115 euro. E non è finita, perché se si arriva da un corso di studi in cui le materie oggetto del test d’ingresso non sono state approfondite, allora si dovranno colmare le lacune.I corsi vanno da full immersion di pochi giorni, che arrivano a costare anche 400 euro, a periodi più lunghi, che magari prevedono un periodo di vacanza abbinata allo studio. Anche quattromila euro di spesa. «Io me la sono cavata da sola – racconta Sara Zampini, studentessa di medicina all’Insubria – ma alcuni miei compagni hanno speso anche migliaia di euro in lezioni private. E danno il merito del test passato a questo, non alle proprie capacità». Anche
le facoltà mettono a disposizione alcuni servizi dedicati: all’Insubria, ad esempio, dal 27 al 31 agosto sono previsti gli incontri pre-test. «Decisamente utili – spiega Sara, che li ha frequentati quando è stato il suo turno – perché si fanno anche delle simulazioni di prova, che aiutano ad essere più preparati e tranquilli al momento del test». Prove non impossibili, dicono gli studenti dell’Insubria, e la preparazione scolastica alle spalle, se portata avanti con impegno alle superiori, può bastare.Il problema è che per le facoltà simili, non sarà possibile l’opzione B: i test d’ingresso di medicina, in tutta Italia, sono previsti per il 4 settembre. Quindi, per avere la certezza di essere ammesso a un corso di laurea in una disciplina medica, ad esempio, uno studente deve provare medicina il 4, e professioni sanitarie l’11 settembre.E per ogni iscrizione va pagata la tassa di 50 euro. In più, la competizione è alta: all’Insubria le immatricolazioni alle varie facoltà superano di gran lunga i posti a disposizione.Nei giorni scorsi, per 165 posti disponibili a medicina c’erano 633 iscritti, ma il record è del corso di laurea in fisioterapia: 328 iscritti per 40 posti disponibili. Chi non dovesse passare, potrà comunque iscriversi ai corsi singoli offerti da altri corsi di laurea, e ritentare l’anno prossimo, facendosi poi scalare eventuali esami già sostenuti. Una cosa, comunque, è certa: per le famiglie, l’università costa già prima di iniziare.
s.bartolini
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