Università dell’Insubria, dal Mur oltre 4 milioni per lo Studentato diffuso

Il progetto interessa il progetto di riqualificazione di Biumo Inferiore

Buone notizie per l’Università dell’Insubria e per Varese: dal Ministero dell’Università e della ricerca sono in arrivo 4.167 milioni di euro per la realizzazione dello Studentato diffuso a Biumo Inferiore.

Il finanziamento rientra nei 500 milioni di euro del Fondo dedicato per la creazione di 5.400 nuovi posti letto destinati agli studenti in tutta Italia, finanziati dal Mur attraverso il V bando della legge sugli alloggi universitari, la 338/2000.
L’Insubria aveva partecipato al bando nel maggio 2022, a seguito della firma della convenzione con il Comune di Varese per la cessione d’uso dell’immobile in via Cairoli 6-14 (ex area Cagna) destinato ad accogliere alloggi e servizi per gli studenti.

Il progetto dello studentato di via Cairoli, che aveva ricevuto anche 114.340 euro dall’assessorato alla Casa e Housing sociale di Regione Lombardia, fa parte del piano di rigenerazione urbana del quartiere di Biumo Inferiore avviato dal Comune di Varese nel 2020 e firmato dall’architetto Alfonso Femia; il primo cantiere è stato aperto il 26 luglio a Casa Frasconi, uno degli edifici più antichi della città.

Grande soddisfazione nelle parole del rettore Angelo Tagliabue: «Dopo l’acquisizione dell’Hotel City, trasformato in una residenza per studenti nel centro di Varese, dopo la riapertura del Collegio Santa Teresa a Como, il finanziamento del Mur ci consente di realizzare l’ambizioso progetto di Studentato diffuso a Biumo Inferiore. E questo rafforza la nostra capacità di accoglienza, confermata di recente dal Mur che ci ha classificati tra i dieci atenei italiani a vocazione collegiale, consente di rispondere alle esigenze degli studenti e delle famiglie implementando la residenzialità a prezzi sostenibili e di essere ancora più attrattivi per gli studenti internazionali».

«Un progetto innovativo – ha commentato il direttore generale dell’Ateneo Marco Cavallotti –. Per la prima volta viene finanziata una residenzialità diffusa che porta gli studenti dentro alla città, con alloggi e servizi che possono essere condivisi con i residenti. Siamo stati il primo Ateneo a pensare a un’operazione di questo tipo, e siamo stati esempio per altri. Questo è un passo importante verso il futuro, un esempio eccezionale di efficienza, efficacia ed economicità che mette in condivisione servizi e risorse in una logica di sostenibilità reale».