Uomo gambizzato fuori da un bar nel legnanese: arrestate due persone, un’altra ricercata

Svolta nelle indagini sull'agguato avvenuto nella notte tra il 20 e 21 maggio scorsi a Dairago. Eseguita dai carabinieri l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Busto Arsizio

LEGNANO – Svolta nell’indagine sulla gambizzazione di un 42enne a Dairago (Milano), ferito nella notte tra sabato e domenica 21 maggio scorso davanti a un bar in piazza Martini da tre uomini.

I carabinieri della compagnia di Legnano hanno arrestato due persone eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Busto Arsizio con l’accusa – a vario titolo – di lesioni personali aggravate dall’uso di arma da fuoco. In manette Alessio C., di 22 anni, e Alessandro P, di 23, mentre risulta ancora ricercato un terzo complice 40enne, ritenuto l’autore materiale dello sparo. Il 42enne era stato ferito alla gamba da una pistola 9×21 all’uscita di un locale assieme alla compagna.

Il sistema di sorveglianza e l’analisi delle celle telefoniche ha consentito di individuare i presunti responsabili, che agli investigatori hanno fornito una versione del movente tuttora al vaglio. Hanno infatti spiegato che il ferito e il loro complice latitante si erano conosciuti tempo fa e che il loro primo incontro era avvenuto a fine 2021 dopo una serata trascorsa in un bar della piazza centrale di Arconate (Milano). In quella occasione il 42enne aveva acconsentito a dare un passaggio a casa al suo futuro aggressore ma il passeggero aveva approfittato per palpeggiare la sua compagna seduta dietro. La donna avrebbe tenuto il segreto per timore di reazioni e discussioni, fino a qualche mese fa, quando aveva raccontato tutto al fidanzato.

I rapporti tra i due uomini si erano deteriorati, avevano smesso di frequentarsi e quando si sono incontrati al bar la sera dell’aggressione, la discussione è degenerata nella gambizzazione. Dalle carte del provvedimento si legge che la donna aveva tentato di reagire colpendo gli aggressori col proprio ombrello e l’uomo che impugnava l’arma le avrebbe detto: “O te ne vai, o sparo anche a te”.