Usa; Hudson: e ora pioggia di critiche sul pilota “eroe”


New York, 24 feb. (Apcom)
– Dopo essere stato portato in trionfo
come un eroe nazionale, una pioggia di critiche colpisce in
queste ore Chesley Sullenberger, il pilota che è ammarato nel
fiume Hudson a New York salvando la vita alle 155 persone a
bordo; oggi è accusato dalle autorità dell’aviazione civile
americana di aver commesso una manovra “suicida”. Nel corso di
un’audizione alla Camera sull’incidente avvenuto al volo Us
Airways, uno dei controllori di volo ha definito la scelta di
Sullenberger di atterrare nel fiume come una vera e propria
“condanna a morte” per i passeggeri.

“Quando ho sentito cosa stava per fare ho pensato che sarei
stato l’ultima persona a parlare con qualcuna delle persone a
bordo del volo”, ha detto Patrick Harten, l’ufficiale che
monitorava il traffico aereo nei cieli di New York al momento
dell’incidente. “La gente non sopravvive ad un ammaraggio in un
fiume”. “Non potevo semplicemente credere a quelle parole”, ha
aggiunto Harten.

Il controllore di volo ha riferito ai parlamentari di aver
chiesto al pilota di tornare verso l’aeroporto La Guardia dopo
aver sgomberato una pista per l’atterraggio di emergenza.
Sullenberger ha però risposto che non ce l’avrebbe fatta a
tornare indietro. Il pilota ha concluso con un secco “stiamo
andando nell’Hudson”, prima di perdere il contatto radio.

Il pilota ha giustificato la sua manovra aggiungendo che non
avrebbe avuto modo di portare il volo fino all’aeroporto date le
condizioni dei motori dopo l’impatto con lo stormo di uccelli.
Una manovra spericolata, “suicida”, ma ha funzionato: tutti salvi.

Bat-Emc

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