New York, 14 feb. (TMNews) – Google si è lasciato ingannare da una catena d’abbigliamento. Lo rivela il New York Times. Jc Penny, una catena di grandi magazzini americani con sede a Plano, in Texas, è riuscita a creare false pagine web che linkavano il suo indirizzo online nella ricerca di determinate parole.
Sul motore Google digitando parole come “abiti scuri” il primo nome a comparire nella lista dei risultati della ricerca era proprio Jc Penny, che ha fatturato circa 17,8 miliardi di dollari nel 2010 e che ha oltre mille punto vendita. Una mossa che le ha permesso di scavalcare tutte le altre aziende e di rimanere per mesi al top nella lista dei risultati di Google.
Il colosso di Mountain View, in seguito alla denuncia del New York Times, che ha definito tale atto il “piccolo sporco segreto della ricerca”, ha intentato una causa contro Jc Penny.
Darcie Brossart, portavoce dell’azienda, ha risposto alle accuse affermato che “l’azienda era all’oscuro di quanto stava accadendo e che forse era opera dei cosiddetti Search Engine Optimization, ottimizzatori di ricerca che operano con l’obiettivo di aumentare il volume di traffico che un sito web riceve dai motori di ricerca”.
A24
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