Usa/ Mercato lavoro in seria difficoltà, disoccupazione al 9,1%

New York, 3 giu. (TMNews) – Le assunzioni nelle società americane sono rallentate drasticamente a maggio, spingendo il tasso di disoccupazione oltre il 9 per cento e aumentando i timori per il mercato del lavoro, al quale serviranno anni per riprendersi dalla crisi economica.

Secondo i dati del dipartimento del Lavoro, i posti di lavoro sono cresciuti di 54.000 unità lo scorso mese, il rialzo minore in quasi un anno. Un risultato nettamente inferiore alle previsioni degli analisti che avevano stimato un rialzo di 160.000 unità. Il tasso di disoccupazione è salito al 9,1 per cento, dal 9 per cento di aprile, mentre gli esperti si aspettavano un ribasso all’8,9 per cento, in America sono circa 13,9 milioni le persone che non riescono a trovare un lavoro. Intanto, l’indicatore del mese precedente è stato rivisto al ribasso a un rialzo di 39.000 unità a quota 232.000 unità, mentre quello di marzo si era fermato a 194.000 unità.

Anche se la recessione è terminata due anni fa, il ritmo di crescita economica è stato troppo lento per recuperare tutto il terreno perduto a seguito della devastante crisi finanziaria del 2008 e del 2009. I recenti segnali indicano un futuro ancora all’insegna della debolezza.

La relazione di oggi mostra che i datori di lavoro privati, il cui settore rappresenta circa il 70 per cento della forza di lavoro del paese, ha aggiunto soltanto 83.000 posti di lavoro a maggio, il minore rialzo dal giugno 2010, a fronte di una crescita di 251.000 unità a aprile e 219.000 a marzo. I dipendenti federali sono calati di 29.000 unità, il settimo ribasso consecutivo.

A maggio il settore manifatturiero, una volta alla guida della ripresa, ha riportato il suo maggiore calo mensile dal 1984. L’occupazione nonché il primo ribasso da ottobre 2010. Crescono invece i posti di lavoro nei settori come la progettazione di sistemi informatici, mentre il comparto delle costruzioni edili ha riportato l’ennesimo grande calo. Il settore immobiliare in generale, rimane un peso per il ritmo della ripresa economica.

Anche se il settore privato ha aggiunto posti di lavoro per più di un anno, il ritmo non è stato sufficiente a riportare il tasso di disoccupazione vicino ai livelli pre-recessione. Il prossimo anno quando correrà per la rielezione alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama rischia di affrontare il più alto tasso di disoccupazione di qualsiasi presidente dal dopoguerra.

Il dato indica che a maggio in America, il 45,1 per cento dei lavoratori disoccupati, circa 6 milioni di persone, non trova lavoro da oltre sei mesi. Mentre i redditi degli americani, fondamentali per alimentare la spesa necessaria a rilanciare l’economia, sono rimasti praticamente invariati. La retribuzione oraria media è cresciuta solo di 6 centesimi a 22,98 dollari e gli stipendi sono aumentati soltanto dell’1,8 per cento nell’ultimo anno.

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