Usura intorno al casinò Tre arresti a Luino

CAMPIONE D’ITALIA – Applicavano interessi a tassi da usura che andavano dal 10 per cento al giorno al 5mila per cento all’anno dietro la minaccia di far protestare gli assegni che avevano in “ostaggio”.
Era questa la più che consolidata tecnica, posta in essere da decenni, da due uffici cambi attivi a Campione d’Italia i cui titolari sono stati arrestati, al termine di un’indagine durata 11 mesi, dai carabinieri della tenenza di Campione d’Italia.
Le vittime, facoltosi imprenditori residenti

in tutta Italia con il vizio del gioco e che, a seguito di serata sfortunate al tavolo verde, si rivolgevano all’Italcambi o al Cambio Italia, due uffici che si trovano a poche decine di metri dal casinò, per ottenere prestiti. Da quel momento, in particolare dalla firma di un assegno in bianco, per loro nasceva una vera odissea che poteva durare anni fatta di interessi da usura e debiti che si decuplicavano nell’arco di pochi mesi dietro alla minaccia di far protestare l’assegno firmato in bianco: per un imprenditore, un protesto può voler dire la fine dell’attività finanziaria.
Dalla denuncia di un imprenditore disperato ai carabinieri di Campione (già impegnati in una loro indagine), ha preso il via un’attività di pedinamento e intercettazione che ha permesso agli inquirenti di incastrare due distinti gruppi, finiti in carcere per le accuse di asssociazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, esercizio abusivo del credito e illegale negoziazione di assegni.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nei confronti dei titolari della Italcambi: Aldo Castelluccia, 71 anni, residente a Lugano con diversi precedenti alle spalle per associazione per delinquere nel Varesotto, Patrizia Castelluccia, 49 anni, di Luino, Emanuela Castelluccia, 41 anni di Luino, Maurizio Filippo Messina, 42 anni, (incensurato) residente in Ticino e Aster Yemer, 56 anni, di origine etiopica, residente in Ticino.
L’altro “sodalizio criminale” finito in carcere al termine delle indagini coordinate dal pm Mariano Fadda, è quello che faceva capo all’ufficio Cambio Italia: Luigi Santonicola, 53 anni, nato a Castellamare di Stabia (Napoli) e residente in Ticino,  Francesco Muzzopappa, 54 anni, residente a Luino e Petia Balabanova, 35 anni, originaria della Bulgaria e residente in Ticino.
“In totale – ha dichiarato il capitano dei carabinieri, Salvatore Pignatelli – i due uffici di cambio in queste ultimi mesi stavano “stritolando” un centinaio di clienti usurati per un giro d’affari che si aggirava intorno ai 300mila euro a settimana”.

g.devita

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