VARESE Quindici gol a tre e soprattutto zero punti fatti, una maledizione. Questo il bilancio impietoso dei biancorossi nelle 5 partite fin qui giocate contro le prime tre della classe. Vince a Masnago il Sassuolo capolista, e lo fa da grande squadra, dominando il primo tempo, soffrendo quando il Varese sta perfezionando la rimonta, e ammazzando la partita (con un uomo in meno) quando ormai tutti credevano nell’incredibile pareggio biancorosso. Finisce 3-4, con un Varese a questo punto in crisi di risultati (3 sconfitte nelle ultime 4 uscite). Per fortuna ci pensa l’Empoli vittorioso ad Ascoli a salvare i playoff (Verona a +7 dai toscani e ormai a +10 dal Varese), ma è ancora lunga.
Splendida la cornice di pubblico di Masnago e clima più primaverile che invernale. I cattivi di turno sono Corti e Martinetti, fuori dopo i rossi di Empoli. Le anime biancorosse sono ansiose di rivedere il loro capitano, ma Castori piazza Neto in panchina, come pure Oduamadi e Fiamozzi. In difesa Pucino, Rea, Troest e Franco. Confermato Struna in mezzo, con Filipe e i laterali Ferreira Pinto e Zecchin. C’è Scapuzzi molto avanzato insieme a Ebagua. Nel Sassuolo tridente Berardi-Pavoletti-Masucci, con il fortissimo Boakye che non parte titolare.
Parte forte il Varese, con una terribile percussione centrale di Ebagua e sinistro che esce di un nulla. Ma la reazione è quella di una capolista vera: lancio di Missiroli per Berardi, Franco è in vantaggio ma si perde via e l’attaccante neroverde fulmina Bressan con un sinistro imprendibile. Ottavo centro stagionale per Berardi e big-match subito in salita per l’undici di Castori. Il Sassuolo gioca a memoria e non sbaglia un passaggio, i biancorossi faticano non poco a trovare squarci di luce
dalle parti di Pomini. Sono Berardi e Missiroli più di Ebagua e Scapuzzi a creare pericoli. Il Varese si vede solo al 29′ quando Ebagua, su un buco di Marzorati, entra in area ma scivola al momento del tiro. Davvero poco. E in partite come questa ogni errore può costare tutto. E’ il 44′, la retroguardia varesina si imbambola lasciando incredibilmente libero Masucci di colpire di testa con un pallonetto e pallone che si infila alle spalle di un incredulo Bressan.
Lezione di calcio del Sassuolo nel primo tempo. A Castori non manca di certo il coraggio. Dentro subito Damonte e Oduamadi. Franco e Ferreira Pinto i bocciati che restano negli spogliatoi. Dall’altra parte è Missiroli che, zoppicante, lascia spazio a Troiano. Arrembante il Varese di inizio ripresa, con Ebagua e Oduamadi insidiosi. Ma il gol che dà animo lo segna invece Troest, che al 9′ insacca di testa un preciso cross di Oduamadi sul secondo palo. Illusione più pura non può essere, perché al Sassuolo bastano una manciata di secondi per ristabilire le distanze. Berardi col compasso per Masucci (ciao difesa) e 3-1. Ammutolito Masnago, che però ha la forza per applaudire Neto, al rientro in campo dopo il lungo infortunio (fuori Scapuzzi).
Ed è il capitano che dà la scossa al Varese. Minuto 17, Neto è steso da Terranova davanti a Pomini. Rigore e rosso. Giulio dagli undici metri non sbaglia. Di Francesco corre ai ripari, Bianco per Masucci, ma è chiaro che la partita è cambiata. Cerca di più le corsie laterali il Varese, con il Sassuolo costretto alla ritirata. Vicinissimi al 3-3 Troest (sinistro salvato sulla linea da Pomini), Ebagua (che da due passi manca il tapin vincente) e Rea (tiro al volo coraggioso ma impreciso). Ma quando la rimonta sembra cosa fatta il Sassuolo mette la firma sui tre punti. Frascatore pennella al centro per Pavoletti, esterno destro e poker che ammazza il Varese. I biancorossi non mollano, Zecchin prima colpisce la traversa e poi segna un grandissimo gol su punizione. Ma è ormai troppo tardi. Varese dal cuore grande, battuto dai più forti.
Luca Calvi
b.melazzini
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