Valico di Zenna, rischio chiusura Nel Luinese monta la protesta

LUINO Il problema è serio. Per l’economia dell’Alto Varesotto, ed in particolare del Luinese, e per le ricadute negative, in termini di traffico e smog, sulle altre località della provincia sede di valichi doganali. Ovvero Cantello con il Gaggiolo e Lavena Ponte Tresa. Al punto che gli spedizionieri di Luino non esitano a parlare di «vero e proprio allarme».

«Perché – spiegano Claudio Picariello e Emanuele Barassi, due degli spedizionieri che hanno sollevato per primi il caso – a partire dal 1° settembre il valico di Zenna – Dirinella verrà chiuso, o meglio potrebbe essere chiuso alle operazioni commerciali. Decisione che sarebbe già stata presa dai vertici del IV Circondario delle Dogane, ma non ancora ufficializzata. Con conseguenze potenzialmente devastanti per tutto il settore: non si potranno più fare operazioni di import, export e transiti comunitari». Ma non solo. «Perché parallelamente alla chiusura di Zenna – Dirinella è prevista una riduzione del personale della dogana svizzera di Ponte Tresa da 4 o 5 unità a 2, sempre secondo diverse voci, e anche questo porterà dei disagi non indifferenti. Si arriverà – chiariscono gli operatori del settore – all’aumento dei tempi di attesa per portare a termine le operazioni doganali, all’aumento del traffico in una zona già al limite dal punto di vista della viabilità, alla crescita delle ricadute ambientali negative per l’aumento delle emissioni di gas di scarico, l’aumento dei costi. Sembra quasi che lo scopo sia di convergere tutto il traffico commerciale sui valichi di Gaggiolo – Stabio e Chiasso e questa sarebbe la mazzata finale per gli operatori commerciali del Luinese». Con le conseguenze che potrebbero andare anche oltre. «Se la chiusura della dogana commerciale fosse confermata – sottolineano gli spedizionieri impegnati in una campagna di sensibilizzazione – si potrebbe ipotizzare un calo di lavoro sensibile per le ditte del Luinese, con la necessità di effettuare dei tagli al personale. Ma non solo. Alcune aziende, vista la mal parata, potrebbero cercare lavoro in Svizzera e abbandonare lavorativamente parlando il luinese». Il motivo, in pratica, è presto spiegato. «Se un’ipotetica ditta Rossi di Luino che consegna quotidianamente merce alla ditta Bianchi di Locarno – confermano gli spedizionieri – fosse costretta ad arrivare al Gaggiolo per passare la dogana questo vorrebbe dire: 60 chilometri in più e un’ora persa. Con tutte le ricadute economiche». E per traffico e ambiente. Da qui l’appello, messo anche nero su bianco su una lettera diretta alle istituzioni svizzere e italiani, «affinché sia conservata l’operatività di Zenna – Dirinella».

Alessio Pagani

e.marletta

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