Varese, al via un nuovo progetto per alunni con disabilità

Dal 2025 un piano sperimentale punta a valorizzare il ruolo degli educatori nelle scuole, rendendoli parte attiva della vita scolastica. Obiettivo: una rete di supporto più efficace per studenti, insegnanti e classi.

A partire dal prossimo anno scolastico 2025-2026, nelle scuole del Comune di Varese sarà avviata una sperimentazione innovativa per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Il progetto, promosso dall’Assessorato ai Servizi Educativi, mira a rafforzare la collaborazione tra insegnanti curricolari, docenti di sostegno e educatori comunali, valorizzando il ruolo di questi ultimi all’interno della vita scolastica quotidiana.

“Vogliamo rendere gli educatori di sostegno più partecipi e coinvolti nel contesto scolastico, perché il loro intervento non sia frammentato ma parte integrante del progetto educativo complessivo,” spiega l’assessora Rossella Dimaggio. “Ci aspettiamo un beneficio non solo per i bambini con disabilità, ma anche per i compagni di classe, gli insegnanti e per gli stessi educatori, la cui professionalità va pienamente riconosciuta e valorizzata.”

Una risposta a una crescita del 500%

Il progetto nasce come risposta a un dato significativo: negli ultimi dieci anni, gli alunni con disabilità nelle scuole varesine sono passati da 50 a 250, secondo i dati dell’Assessorato ai Servizi Sociali. A questi si aggiungono gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), anch’essi in costante aumento.

Questo incremento ha messo sotto pressione il sistema scolastico, che si regge su due principali figure di sostegno:

  • Gli insegnanti di sostegno, forniti dal Ministero, a supporto dell’intero gruppo classe;
  • Gli educatori di sostegno (AEC – Assistente Educativo Culturale), assegnati dal Comune per supportare direttamente il bambino con disabilità.

Tuttavia, la carenza di personale qualificato in entrambi i ruoli – con difficoltà a reperire docenti specializzati e una crescente domanda di educatori – ha reso evidente la necessità di una nuova organizzazione più integrata.

Un tavolo di lavoro per costruire nuove sinergie

Dalla riflessione avviata in sede di coordinamento pedagogico comunale, è nato un Tavolo di studio che coinvolge:

  • I cinque Istituti Comprensivi cittadini,
  • Il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Del Ponte,
  • L’Università dell’Insubria.

L’obiettivo del Tavolo è definire modalità operative per favorire una collaborazione più stretta tra le figure educative, senza modificare i criteri ufficiali di assegnazione delle ore di sostegno.

«Oggi quasi ogni classe ha almeno un alunno con disabilità, oltre a bambini con DSA – sottolinea ancora l’assessora Dimaggio –. È quindi fondamentale che gli educatori siano messi nella condizione di lavorare fianco a fianco con i docenti, partecipando alla programmazione e contribuendo al benessere dell’intero gruppo classe».

Un nuovo modello di inclusione scolastica

Il progetto non interviene sull’organico o sulla distribuzione delle risorse, ma mira a ottimizzare il lavoro di rete, integrando punti di vista, competenze e obiettivi.
La crescita del minore con disabilità viene così vista come un processo condiviso, in cui l’intera comunità educante – insegnanti, educatori, compagni, famiglia – ha un ruolo attivo.

Un’iniziativa che guarda oltre l’assistenza, verso un modello inclusivo e partecipato, in linea con le sfide educative della scuola contemporanea.