VARESE Bere un Martini e godere di una vista spettacolare sulla città dalla terrazza della Torre. Al termine di una lunga settimana lavorativa, quando il sole comincia a tramontare, nulla è più rilassante di una bevanda fresca con vista mozzafiato. Un lusso che presto potrebbe diventare possibile. Ma non solo, la Torre Civica potrebbe diventare la “Rinascente culturale” della città. Un’ipotesi alla quale Palazzo Estense sta lavorando, o meglio, alla quale il vicesindaco Carlo Baroni e il primo cittadino Attilio Fontana stanno mettendo mano in collaborazione con l’ordine degli Architetti, seppure il progetto sia ancora in fase embrionale. «L’obiettivo è quello di rendere la Torre Civica fruibile al pubblico – spiega Baroni – in modo tale da poter anche rilanciare l’attrattività turistica della città. Al momento, l’ordine degli architetti ha compiuto all’interno della Torre solo alcuni rilievi. Presenterò a breve un atto di indirizzo in giunta per poter dare l’ufficialità all’ordine di proseguire con la fase progettuale vera e propria».La Torre Civica fu realizzata su progetto dell’architetto Mario Loreti del 1929. Nel 1927, viene dato l’incarico all’ingegner Vittorio Morpurgo di Roma di redigere il Piano regolatore di Varese. Nel 1934 viene svolto, in due fasi, il concorso per il progetto degli edifici che avrebbero dovuto delimitare l’attuale piazza Monte Grappa. Per quanto riguardava la realizzazione della Torre Civica, la commissione giudicante della prima fase raccomandava ai progettisti ammessi alla fase finale «caratteri ben definiti».«La sua posizione risulti secondo i migliori
punti di visuale, in un complesso armonico, di emotività, e di comando, nel quadro urbanistico ed architettonico della piazza». Presto la Torre potrebbe essere restituita ai varesini.Proprio il 9 marzo scorso Alessio Nicoletti, capogruppo di Movimento Libero in consiglio comunale, aveva presentato un’interrogazione nella quale chiedeva la riapertura al pubblico della Torre Civica. Ieri nel tardo pomeriggio, il vicesindaco ha incontrato l’ordine degli architetti per fare il punto della situazione. In realtà, sembra che tutti abbiano già le idee molto chiare sull’intervento.«Vogliamo rendere l’interno della torre utilizzabile, mettendo in sicurezza l’edificio e posizionando un’ascensore. Al suo interno, la Torre è dotata di una tromba dove vorremmo installare un ascensore: dobbiamo ora verificare se lo spazio è sufficiente. All’interno vorremmo realizzare uno spazio museale con un’area panoramica in cima alla Torre dove poter sorseggiare un buon Martini». L’edificio al suo interno è strutturato su più piani, ognuno dei quali può accogliere circa una trentina di persone alla volta. Ogni piano è da considerarsi come ballatoio con un vano centrale vuoto. Le pareti dei vari piani verrebbero sfruttate come spazio espositivo di opere d’arte o di design. Poi, qua e là, si trovano alcune vecchie salette di dimensioni ridotte. Il problema, come sempre, sono i soldi per la realizzazione del progetto. «Si parla di 700/800 mila euro – conclude Baroni – soldi che il Comune non ha. L’idea, una volta che siamo pronti a livello progettuale, è di coinvolgere le forze economiche varesine».
s.bartolini
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