VARESE Arrivano dei momenti in cui ci vuole una pagina come questa. Una pagina da ritagliare e appendere sulla porta dello spogliatoio per fare incazzare tutti, una pagina che tocchi i nervi giusti e carichi i cuori di rabbia. Siamo alla vigilia dell’ennesima partita della vita, da vincere senza se e senza ma. Il Varese è con le spalle al muro: questa volta a rompere le uova nel paniere di Castori ci si è messa una sequela di infortuni che ha dell’incredibile. Infortuni che hanno ridotto al minimo le scelte e riempito il
libro delle scuse: qualsiasi squadra della serie B, con tanti guai fisici a colpire i suoi uomini chiave, farebbe una fatica bestiale a vincere le partite. Ma siccome a noi delle scuse non ce ne frega nulla, diciamo che a Varese siamo abituati in modo diverso: qui le partite non si vincono grazie a chi va in campo, le partite si vincono grazie a quello che va in campo. E la vittoria con il Padova è lì a dimostrare che le prestazioni vanno al di là dei nomi, della carriera e dei contratti.
Undici più due
Sabato ci saranno un sacco di buoni motivi per vincere: l’ultimo è la classifica, il primo si chiama Peo Maroso e dovrebbe essere sufficiente questo per incendiare i cuori e le gambe di quelli che avranno l’onore e la fortuna di scendere in campo.
Già, il Peo: da domani la curva Nord inizierà a portare il suo nome, e sabato sarà un dovere onorare la sua memoria con la vittoria da dedicargli. Perché finora nessun giocatore del Varese ha ancora detto: «Questa è per Peo Maroso». Sono mancate le occasioni (da quando il Peo se n’è andato, una sola vittoria), e quando l’occasione c’è stata nessuno se n’è ricordato. Ecco perché bisognerà giocare per riavvolgere il nastro e tornare ad avere l’opportunità di dire «Peo, è tua». Con il dito puntato verso la curva e non verso il cielo, perché il Peo sabato pomeriggio sarà lì: in curva, con i tifosi più caldi e con il patron Rosati che proprio in curva andrà a vedere la partita con la Pro Vercelli. Il Peo sarà il dodicesimo uomo, il pubblico il tredicesimo: la società offre biglietti a prezzi stracciati, e la cornice del Franco Ossola deve essere importante. Ragazzi, meritatevela.
Da Vercelli: “Delusione Varese”Già, la Pro Vercelli. Una di quelle società convinte che per vincere le partite in serie B sia sufficiente spendere milioni al mercato. Sulla loro panchina c’è Camolese che nelle ultime ore ha dichiarato «Io non faccio miracoli», attorno a lui un ambiente che sta facendo passare la partita di sabato come un’occasione unica per tornare a vincere. «Il Varese sta deludendo (?) – scrivono i giornali locali – per noi sarà la partita giusta per rialzare almeno
la testa». Se fossimo giocatori del Varese, questa frase ci farebbe incazzare non poco. A proposito: quella che segue è la classifica delle ultime dieci giornate, nelle quali il Varese ha ottenuto una vittoria, sei pareggi e quattro sconfitte. Juve Stabia 21; Verona 20; Livorno, Sassuolo 18; Empoli 17; Modena 16; Padova 15; Cittadella 14; Brescia 13; Spezia, Crotone, Reggina 12; Ternana, Ascoli, Vicenza, Cesena 10; Varese, Bari 8; Lanciano, Grosseto 6; Pro Vercelli 5; Novara 4. Un ruolino da playout sparati.
Francesco Caielli
a.confalonieri
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