Varese-Brescia 1-2: le pagelle biancorosse

Il direttore Andrea Confalonieri dà i voti ai giocatori dopo la sconfitta in casa contro le rondinelle guidate da Calori

Salva la nostra serie B su Corvia, poi gliela portano via. Nessuna colpa, solo meriti, attributi e coraggio.

Zambelli è un carro armato ma Zecchin non lo aiuta. Da quando hanno provato a venderlo al Cagliari per un milione forse gli gira la testa. Non dovevano fargli sentire tutte quelle sirene: poi è dura accontentarsi dell’inferno.

In campo sembra meno leader dell’andata. Onesta e buona gara, ma ci aveva abituato ad altro.

Segna solo lui (l’1-1 e per poco pure il 2-2), è capitano nell’anima della squadra con la fascia virtuale sul braccio. Martino? No, Annibale.

Altra partita da titolare a sinistra: basta. NON E’ UN TERZINO SINISTRO: non ha la corsa, né il fisico (troppo alto per non andare in crisi con chi lo punta). Meglio morire con un De Vito nel suo ruolo naturale.

Voto alle palle ferme: 8. Voto al resto: 4. Non crede in qualcosa o in qualcuno? Non è in condizione? Non può fare l’esterno (non ha il passo)? Senza Zecco non ti salvi mai.

Moto perpetuo, si getta ovunque nel giorno in cui Capezzi c’è ma non c’è. Sulla scia di Gambadori e Tripoli.

Sei giovane, hai la fiducia della squadra e le chiavi di Masnago: anche in una giornata storta, un uomo importante come te deve lasciare un piccolo segno di sé. Una verticalizzazione, un cicinin di fantasia, un pochino di palle.

Procura due punizioni, fa il cross del gol (assist al bacio) poi s’infortuna ed esce per settimane (stiramento).

È stato bello finché è durato.

Primo tempo da 5, secondo tempo da 8: strappi e corse salvezza come contro il Siena e il Novara, ne fa ammonire due, prende punizioni.

Può non essere bello o non piacere ma si sporca mani, anima, gambe.

Cuore in mano dopo lunga assenza ma una punta da sola con la porta spalancata non può sbagliare il gol da cui può dipendere la stagione.

Troppo tecnico ma forse poco cattivo per queste partite.