A macchiare la sua gara ci sono le palle perse, alcune davvero banali. La mano dal campo è morbida e perfino più precisa del solito, con la casella dei “+” arricchita anche dai rimbalzi catturati in buona quantità. Ah già, poi c’è Denmon che ne fa 29 e lui sta a guardare.
Semplice comparsata la sua, peraltro sempre dando l’impressione di aver difficoltà a tenere davvero il campo a questi livelli.
Se la voce assist del tabellino segna il numero 13, significa che la regia è stata superba: alcune giocate di Eric fanno stropicciare gli occhi come da tempo, tanto tempo, non accadeva a Masnago. Poco da aggiungere, se non che il suo ruolino di marcia offensivo risente di tanti errori al tiro, peraltro come sempre. Nel finale è in affanno e per Varese si spegne un po’ la luce.
Non è sempre domenica Jo, questa volta i tuoi avversari sono tra i più quotati che il campionato possa proporti. Mays fa il diavolo a quattro con la sua fisicità e il centro finora consacrato da ottime prestazioni si ferma al palo. Incidente di percorso.
. Non c’è fisicamente e – forse – nemmeno tanto come spirito dopo il nuovo stop. Solo un lampo che fa sognare il Palawhirlpool, la bomba del vantaggio nell’ultimo quarto; prima e dopo tanto anonimato.
. Tabellino da trilione il suo: pochi minuti, zero punti, zero rimbalzi e tanta, davvero tanta sofferenza con i dirimpettai sotto canestro. Quando non segna e da fuori e non riesce a imporre la “garra”, il buon Craig non può incidere.
. Partita di straordinari per il capitano, sul parquet per ben 33 minuti. La classe cristallina è lì da vedere, così come purezza di fonte sono le sue bombe dall’angolo come da marchio di fabbrica. I pugliesi però sono grossi, fisici e veloci: gli occhi di ghiaccio, a volte, sono costretti a vederli solo passare vicino.
. la sua presenza è immanente sulla partita, al pari della sua straripante fisicità. Vola nel primo tempo e si conferma nel secondo, pur con qualche errore banale dettato da troppa foga sia in attacco che in difesa. E alcuni sbagli sono costosi. L’ennesima prestazione di un giocatore rinato che avrebbe meritato la vittoria.