Varese brutta, leggera e battuta Proprio con Cantù dovevi farlo?

DESIO La Varese più brutta dell’anno. La serata in cui è davvero difficile trovare la forza per tirare fuori qualcosa di positivo, un giocatore da salvare, uno spunto diverso. Alla fine i tifosi di Cantù cantano “cata su, cata su”: lo cantano contro il vuoto visto che i varesini sono stati lasciati a casa, ma il loro coro di scherno arriva lo stesso. E fa male.

Mani gelate
La partenza è tutta di marca canturina, con Varese che viene sorpresa dalla voglia di vincere dei padroni di casa: si va presto sul 8-2, con Aradori che ha vita troppo facile di fronte a un Banks che non riesce a tenerlo. E’ però sufficiente parlarci sopra per un minuto, per rimettere le cose a posto: Banks e Polonara rimettono Varese in partita e Dunston sigla il primo vantaggio biancorosso (8-9 a 2’47” dalla sirena).

Certo, si segna poco e a fatica: anche perché coach Lele Molin (che ha sostituito Trinchieri, messo fuori gioco da un attacco di broncopolmonite: auguri) sceglie di piazzarsi a zona, e Varese non ci capisce nulla. Green segna l’unica bomba varesina del primo tempo (19-20 a 5’35” dall’intervallo) ma è un’illusione. Perché i biancorossi fanno una fatica bestia a trovare la via del canestro, e devono ringraziare la mano gelida dei canturini che dalla linea dei tiri liberi collezionano un misero 3 su 13.

Non si segna mai
Chiedere a un derby di essere anche bello significa pretendere un po’ troppo: ma qui a tratti si esagera. C’è di buono che a giocare male sono entrambe le squadre, quindi c’è una partita: Cantù prova ad andare via (34-24) ma due bombe di Banks e Ere rimettono le cose a posto per Varese (36-34 a 5’55”). Equilibrio che rimane saldo fino a un paio di minuti dalla fine del terzo periodo, quando Aradori e Cusin confezionano un minibreak che consente a Cantù di chiudere avanti (50-44).

Paura di perdere, nervosismo, serataccia? Forse un po’ di tutto, sta di fatto che l’ultimo periodo sembra una partita di “ciapano”: quel gioco in cui vince chi fa meno punti. Il primo canestro del quarto è di Dunston e arriva a 6’04” dalla fine: già, incredibile. A dar fiato alle speranze biancorosse è la bomba di Ere (50-50 a 4’45”), ma Varese non dà mai l’impressione di avere le gambe e la testa per vincere questa partita. Infatti a 3′ dalla fine Cantù prova a premere sull’acceleratore, ed è la volata che decide la partita. Leunen (bomba) e Aradori (quattro in fila) scavano un divario minimo ma sufficiente per portarla a casa: perché la Varese del PalaDesio è davvero poca roba. Pensare di vincere un derby in trasferta segnando 60 punti, è pura follia.

Francesco Caielli

a.confalonieri

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