Varese, chi segnerà i gol della salvezza? La coop è meglio del bomber solitario

È la dura legge del gol, cantava qualcuno anni fa. Del resto il calcio che cosa sarebbe senza gol? Per i fanatici della tattica il risultato ideale di una partita è il mitico 0-0: zero errori in difesa, possesso palla prevalentemente a centrocampo, qualche tiro in porta magari ben parato. E tutti a casa.

Non la pensano così coloro (sempre meno a dire il vero) che pagano il biglietto, allo stadio o davanti alla televisione. E non la pensano così nemmeno gli addetti ai lavori. L’esempio è bell’è spiegato. Da quando la serie B è a 22 squadre, ovvero dalla stagione 2004/05, nessuna squadra si sarebbe mai salvata con 42 pareggi senza reti. O almeno senza passare per i playout. Quindi viva il gol, e viva i tre punti.

I gol, appunto. A Varese negli ultimi anni se ne sono visti tanti: 54 nella stagione 2010/11 (di cui 3 ai playoff), 62 l’anno successivo (di cui 5 ai playoff), 55 nella stagione 2012/13 e 55 anche nell’ultimo campionato (compresa la quaterna di Pavoletti ai playout). A proposito di Pavoletti: tutti lo rimpiangono, anche perché 24 gol stagionali sono roba da palati fini. E quest’anno difficilmente vedremo qualche biancorosso arrivare vicino a quella cifra mostruosa.

Analizzando le statistiche, peraltro ancora piuttosto acerbe visto che sono stati giocati solo 7 turni di campionato, notiamo che il Varese ha segnato già 11 reti, secondo attacco del girone dopo il Lanciano (12) e a pari merito con Carpi, Trapani, Cittadella e Pescara. Il capocannoniere della squadra di Bettinelli è, manco a dirlo, il capitano Neto Pereira: 3 gol all’attivo (più due segnati in coppa Italia contro Juve Stabia ed Entella).

Alle sue spalle è un festival di compagni: sono ben 8 i giocatori biancorossi che hanno già riempitola casellina delle segnatureall’attivo: Barberis, Capezzi, Corti, Falcone, Lupoli, Petkovic, Rea e Zecchin. Da una parte va anche bene così, perché più gente è in grado di segnare e maggiori sono le possibilità di sbloccare le partite, nel caso in cui Neto non dovesse essere particolarmente ispirato. È altresì vero che dall’attacco dovranno arrivare più contributi in zona gol.

Lupoli sta facendo (bene) il suo dovere quanto a temperamento, determinazione e impegno, anche a sostegno del centrocampo (e non solo): ma davanti serve anche e soprattutto buttarla dentro. Petkovic ha segnato un gol da cineteca a Carpi, fornendo poi prestazioni insufficienti che hanno spinto Bettinelli a lasciarlo un po’ a riflettere in panchina. Forte e Miracoli sono stati entrambi alle prese con seri problemi fisici, e anche a loro il Varese chiederà un importante aiuto in termini di gol.

Nessuno può chiedere al capitano di ripetere il forse irripetibile bottino di Pavoletti, ma almeno gli altri attaccanti dovranno aggiustare la mira e mettere il pallone nel sacco. Tra l’altro le due stagioni in cui il Varese ha centrato i playoff sono state paradossalmente quelle in cui ha funzionato la coop del gol più del campionissimo solitario o della coppia del gol. In particolare, nella gestione Sannino sono stati decisivi non solo i 12 gol di un certo Ebagua, ma anche i 7 centri a testa di Neto e Carrozza, i 6 di Pisano, i 3 di Buzzegoli e Dos Santos.

Quando il capocannoniere biancorosso si è nettamente staccato dai secondi (le ultime due stagioni), i risultati sono stati così così. Quindi: chi sarà il prossimo neo-marcatore nella gara di lunedì sera contro il Cittadella?

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