Varese choc: cacciato Disabato. Da bandiera a capro espiatorio: la parabola triste di Donato

Ecco l'ultimo passaggio della crisi nera del club biancorosso che ha deciso di allontanare l'ex capitano: messo fuori rosa, potrà allenarsi con la squadra prima di fare le valigie a gennaio

VARESE – Una crisi senza fine. Brutte figure, pessimi risultati, classifica imbarazzante e contestazioni. Nel momento più nero del Città di Varese arriva una notizia decisamente scioccante però una tifoseria ormai più rassegnata che furiosa. Il club biancorosso ha preso la decisione di “tagliare” Donato Disabato, varesino doc e bandiera della squadra, nella buona e nella cattiva sorte.

Nell’ambiente, fiaccato dall’ultima sconfitta casalinga con il Sona, tira aria di resa dei conti. Si cercano cause e responsabili della crisi, dentro e fuori lo spogliatoio. All’interno di quest’ultimo è stato individuato Disabato e gli è stato comunicato che col Varese ha chiuso.

La laconica nota societaria dice così: “Il Città di Varese comunica che, a partire dall’allenamento odierno, la società e la guida tecnica della prima squadra hanno deciso che Donato Disabato non fa più parte del progetto tecnico. Il calciatore continuerà comunque ad allenarsi con la squadra nell’attesa dell’apertura della sessione invernale di mercato”.

Quindi, dopo la fascia di capitano sfilatagli dal braccio all’arrivo in panchina di Luciano De Paola, con cui i rapporti poi non sono certo migliorati, ecco l’ultimo schiaffo a un ragazzo cresciuto col cuore pieno di Varese e i cui difetti sono sempre stati abbondantemente superati dai pregi messi a disposizione dei suoi colori.