VARESE «Per noi è finito un incubo», dice Roberto Sartori. Gli fa eco il figlio Benedetto: «Per lo meno abbiamo la magra consolazione che lo hanno preso. Ma il danno ormai l’ha già fatto: a mio fratello quel buco nella gamba non glielo toglie nessuno».
I titolari della farmacia Gagliardelli di viale Milano possono tirare un sospiro di sollievo, per quanto amaro possa essere.L’uomo che, lo scorso 20 ottobre, aveva rapinato la farmacia di viale Milano e che aveva sparato al 37enne Stefano Sartori ha finalmente un nome.
Si chiama Carmelo Ragusa, ha 39 anni, è originario di Barcellona Pozzo di Gotto (provincia di Messina) e abita a Luino. Anzi: abitava. Attualmente si trova rinchiuso nel carcere dei Miogni. Era infatti stato arrestato dai carabinieri per un’altra impresa: la rapina del distributore di benzina Q8 sulla via Provinciale, a Cunardo, lo scorso 28 ottobre.
Quel colpo l’aveva presto confessato davanti al sostituto procuratore Sara Arduini: d’altronde, la testimonianza del benzinaio e alcuni elementi raccolti sul posto dai militari l’avevano praticamente messo con le spalle al muro. Ieri ha ammesso anche il sanguinoso assalto alla farmacia. Pure in questo caso, ha calato le braghe quando ha capito di non avere più spazio di manovra: quel volto ripreso dalle telecamere di sorveglianza era praticamente identico al suo. Non solo: sempre le immagini mostravano che il rapinatore impugnava la pistola con la mano mancina. E Ragusa, pur essendo ambidestro, quando deve maneggiare un oggetto predilige la sinistra. Anche gli indumenti indossati nelle due rapine, soprattutto il cappellino e il giubbotto scuri, erano troppo simili per non destare sospetti.Un altro elemento ancora aveva messo ulteriormente gli inquirenti sulla strada giusta: all’interno dell’auto di Ragusa, perquisita dopo l’arresto per il blitz a Cunardo, erano stati trovati articoli di giornale riguardanti proprio la sanguinosa incursione di viale Milano. Una coincidenza di troppo, per il sostituto procuratore Arduini, che ha lavorato per vederci chiaro sino a inchiodare il 39enne venuto dalla Sicilia.
Ancora non basta. Gli investigatori sono convinti che Ragusa sia anche il misterioso sparatore che, lo scorso 27 ottobre, esplose quattro colpi d’arma da fuoco contro la facciata e contro la porta di un’abitazione: quella che si trova all’incrocio fra via Creva e via Hussy, sempre a Luino, a due passi dalla sede della Croce Rossa.
e.marletta
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