Varese-Como, che rissa per l’hockey: la contesa sul Centro tecnico federale fa infuriare Rapinese

Il sindaco lariano accusa i "cugini" di volere far man bassa nello sport del ghiaccio e teme lo scippo possibile grazie ai "santi in Paradiso" di cui gode il nostro territorio in Lombardia e non solo. In gioco 25 milioni di fondi del Pnrr

VARESE – Varese e Como non si sono mai amate, per usare un eufemismo. Ragioni storiche per le due province vicine e ragioni sportive tra le due realtà cittadine: oltre al basket dove si parla di Cantù, sono note le rivalità accese nel calcio e nell’hockey che tanto ai piedi del Sacro Monte quanto in riva al Lario vanta una grande tradizione, pur nelle alterne fortune di uno sport che dalle nostre parti fa sempre molta fatica.

Ecco dunque che non sorprende l’accesa diatriba in materia sport del ghiaccio per quanto riguarda gli impianti e in particolare il Centro tecnico federale, nei piani di Como da tempo.

Varese però ultimamente sta preparando lo scherzetto ai cugini per ottenerne l’aggiudicazione. Uno sgarbo che non va proprio giù al sindaco Alessandro Rapinese, che peraltro ha un passato giovanile come giocatore di hockey, il quale accusa i varesini di ingordigia e pretese pressoché monopolistiche sulla disciplina. E allora ricorda che i rivali hanno da poco visto realizzarsi il bel progetto della Acinque Ice Arena di via Albani e che non avrebbero proprio bisogno di un nuovo palaghiaccio, a differenza della sua città.

Rapinese chiama in causa anche la politica, alludendo ai “santi in Paradiso” su cui può contare Varese, rappresentata ai massimi livelli in Lombardia e non solo. E proprio con la Regione Como sta lavorando per portare avanti il progetto per il Centro tecnico federale. Ci sono in ballo 25 milioni di fondi del Pnrr, oltre che l’onore da difendere in una disputa eterna tra due piazze che si detestano apertamente da una vita.