Varese, Cunardo, Valcuvia, Luino Quanti ebrei salvati in provincia

Varese – L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo di un Giusto tra le nazioni sul territorio varesino è arrivato nel dicembre dell’anno scorso per Calogero Marrone, siciliano di nascita, capo dell’ufficio anagrafe a Varese nel periodo fascista, che rilasciò centinaia di documenti falsi a ebrei e antifascisti permettendo loro di sottrarsi alle persecuzioni, di fuggire e di avere salva la vita. Arrestato dopo una segnalazione anonima tra la fine del 1943 e i primi giorni del 1944, fu

deportato morì nel campo di concentramento di Dachau il 15 febbraio 1945. La sua storia è stata anche raccontata in un libro di Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, “Un eroe dimenticato”.Furono forniti da lui i documenti a un’altra italiana riconosciuta Giusta tra le nazioni nel 2000, Anna Sala, che nel 1943, a 22 anni, aiutò la famiglia del rabbino capo di Padova Paolo Nissim a nascondersi in una cascina di Cunardo fino alla fine della guerra.

Ma al Varesotto lega il suo nome anche Giacinto Domenico Lazzarini,  ufficiale della Resistenza, comandante della “Banda Lazzarini”, che operava tra la Valcuvia e la Valtravaglia, salvando numerosi ebrei (insignito da Yad Vashem del titolo di Giusto nel 1978), e don Dante Sala, modenese, che salvò oltre cento ebrei, accompagnandoli in prima persona in piccoli gruppi fino alle zone del Luinese per farli espatriare in Svizzera (Giusto tra le nazioni dal 1969).
Sara Magnoli

p.rossetti

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