Varese, cure gratis alle vipere “Vi spiego perché lo faccio”

VARESE Rainer Schneider, il veterinario di Casbeno esperto in rettili e famoso anche in televisione nel programma Bau Boys di Italia Uno, mette a disposizione la sua competenza per salvare i serpenti nostrani feriti.

Chi trovasse una natrice dal collare, una ratera, e persino una vipera in difficoltà, può portargliela e lui la curerà gratuitamente. Poi la rimetterà in libertà, sul nostro territorio. «Ho deciso di curare gratis i serpenti nostrani per far capire ai varesini che questi rettili, che in molti considerano disgustosi, vanno rispettati e tutelati come qualsiasi altro animale – dice Schneider – Invece capita spesso che chi vede un serpente abbia la reazione di ucciderlo, magari con una badilata. Ci sono ancora persone che credono che i serpenti siano l’origine del male. Niente di più sbagliato: i serpenti hanno un ruolo importante per l’ambiente. Uno fra tutti: mangiano i topi che sono portatori di leptospirosi, malattia mortale anche per l’uomo».

Può capitare a chiunque di imbattersi in un serpente ferito. Potrebbe averlo preso tra i denti un cane. In quel caso il rettile riporterà ferite evidenti. In altri casi, i serpenti potrebbero essere tramortiti, schiacciati della ruote di un’auto.

«Per catturare un serpente è sufficiente avere un contenitore dai bordi alti e coperchio, da cui l’animale non possa uscire – spiega il veterinario – Va benissimo un bidoncino, un catino, un secchio oppure una federa di un cuscino. Indossare sempre i guanti perché i serpenti potrebbero avere la reazione di mordere. Niente paura però: se sono lunghi più di 70 centimetri non si tratta sicuramente di vipere».

Schneider cura anche le vipere, ma raccomanda di prenderle «alzandole con un lungo gancio a metà corpo e farle cadere nel secchio». La reazione del serpente, una volta catturato, sarà sicuramente di spavento. «Le natrici, per esempio, dalla paura, espellono feci molto puzzolenti e soffiano» dice Schneider. Purtroppo non tutti gli esemplari feriti potranno essere salvati. «Quando avrò tra le mani il serpente valuterò se sia possibile curarlo o meno – continua il veterinario – La cosa più importante, però, è che passi un messaggio: il serpente non è l’animale terribile che il nostro retaggio culturale di porta a pensare». Il veterinario di Casbeno ha tenuto corsi anche alla polizia provinciale per insegnare agli agenti come catturare i rettili feriti.

e.marletta

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