Varese, dal 2024 anche il capoluogo incasserà i ristorni dei frontalieri

VARESE – Durante il consiglio comunale svoltosi ieri, è stata ufficializzata la notizia già conosciuta dagli addetti ai lavori e da chi segue le vicende legate al frontalierato: dal 2024 anche il Comune di Varese potrà beneficiare dei ristorni dei frontalieri.

L’iter parte da lontano. Durante i tavoli di confronto sul nuovo accordo Italia-Svizzera per il lavoro transfrontaliero, i comuni di frontiera, rappresentanti dal Sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino, avanzarono alcune richieste, tra le quali quelle di modificare i criteri di destinazione ed utilizzo dei ristorni dei frontalieri (cifra che la Svizzera versa all’Italia come compensazione delle tasse pagate dai lavoratori oltreconfine, nda). Con le vecchie regole infatti, un Comune poteva beneficiare dei ristorni solo se almeno il 4% della sua popolazione residente lavorava oltreconfine,

altrimenti i soldi erano assegnati alla Provincia o alla Comunità Montana di riferimento. A seguito dell’entrata in vigore del nuovo accordo internazionale tra Italia e Confederazione Elvetica, e del successivo lavoro svolto a Roma in particolare dai due senatori del territorio, Stefano Candiani ed Alessandro Alfieri, il Ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti ha fissato i nuovi criteri di utilizzo di questi fondi. Un lavoro di squadra tutto varesino insomma, che ha consentito il raggiungimento del risultato.

A ruota, Regione Lombardia, con propria delibera di Giunta proposta dal Presidente Attilio Fontana, ha approvato la modifica della percentuale con cui i ristorni sono assegnati ai comuni, portandola al 3% a partire dal 2024. In questo modo si consentirà anche a Varese di rientrare nel novero dei comuni beneficiari di questi fondi. Per il capoluogo non sono propriamente bruscolini: i circa tremila varesini frontalieri consentiranno alle casse comunali di godere di quasi 4 milioni di euro che l’amministrazione guidata dal Sindaco Davide Galimberti ha deciso di destinare alle manutenzioni. Scelta oculata, vista che la principale critica mossa ai varesini all’Amministrazione ormai da diversi anni riguarda proprio lo stato di degrado di alcune zone e l’indecorosa situazione di strade e marciapiedi un po’ in tutta la città.