Sabato 27 settembre 2025 sarà una data che resterà nella memoria del centro di Varese. Oggi, alle ore sette di sera, la storica bottega “Il Calzolaio” in via Griffi ha chiuso per sempre la serranda. Dopo 64 anni di attività ininterrotta, il negozio chiude non per mancanza di clienti, ma – paradossalmente – per averli avuti troppi: nell’ultimo mese il titolare Antonio Cazzaro ha eseguito circa 800 riparazioni di calzature.
La storia della bottega affonda le sue radici nel 1961, quando Emilio diede avvio insieme ai suoi strumenti all’attività. Con il passare dei decenni quel laboratorio è diventato un punto di riferimento per generazioni di varesini, un angolo dove l’artigianato si coniugava con passione e cura del dettaglio. Oggi è Antonio, erede di quella tradizione, a salutare il pubblico con un messaggio emozionato: «È stato un onore servire questa comunità», con un ringraziamento speciale al fondatore Emilio.
Secondo Antonio la chiusura non è dovuta a difficoltà economiche né all’avanzare dei tempi digitali, bensì a un problema ben più grave per l’artigianato: la mancanza di ricambio generazionale. «Purtroppo è un lavoro che nessun giovane vuole fare», ha dichiarato tristemente. Nella zona mancano scuole artigianali adatte e percorsi formativi che incentivino l’apprendimento del mestiere.

Le vetrine del negozio mostrano ormai da giorni cartelli di ringraziamento alla clientela che ha accompagnato la bottega lungo tanti anni. E la notte della chiusura sarà un momento condiviso: amici, clienti, abituali del quartiere hanno annunciato che si ritroveranno per un ultimo brindisi davanti al locale per salutare un pezzo di storia cittadina.
Con la chiusura de “Il Calzolaio” Varese perde non solo un negozio, ma un frammento vivo del tessuto urbano artigianale, fatto di mani esperte, gesti quotidiani e relazioni umane che difficilmente si trasferiscono alle grandi catene o al commercio digitale.