VARESE Welfare lombardo, il dubbio al centro dell’attenzione della Cisl.
Che ha dedicato ieri un partecipatissimo consiglio territoriale, che si è tenuto all’istituto De Filippi di Varese. Un nuovo sistema, quello proposto dalla Regione, che parte dalle difficoltà derivanti da minori finanziamenti pubblici: la struttura di welfare ipotizzata è basata proprio sul passaggio dall’offerta alla domanda di servizi, attraverso il controllo centralizzato di doti e voucher.
Ad ogni profilo personale viene assegnato un valore economico – ha spiegato Ugo Duci, segretario regionale Cisl – che ogni anno cambia sulla base delle risorse che arrivano dal governo». In questo modo si passerebbe «da uno stato sociale che mette a disposizione i servizi, in base ai bisogni rilevati, a una struttura che mette a disposizione risorse economiche alla famiglia, trasformando il complesso sistema di welfare in un assegno», ha aggiunto Duci.
La famiglia diventa così centrale in questo nuovo percorso di welfare, un soggetto attivo che deve svolgere, dove possibile, compiti di assistenza e cura avendo libertà di scelta tra gli attori del mercato: «Il problema – secondo Carmela Tascone, segretario provinciale Cisl di Varese – non è la richiesta di una compartecipazione alla spesa in un momento che sappiamo essere difficile, ma il rischio di una progressiva riduzione dell’offerta territoriale di servizi vicini ai cittadini».
m.lualdi
© riproduzione riservata