Varese fa festa a Bersani “Nord tradito da Lega e Pdl”

VARESE «Le bandiere leghiste e berlusconiane ci hanno portato al disastro. Noi vogliamo far ripartire il Paese con un patto chiaro e di fiducia». Pierluigi Bersani alla Festa Democratica di Varese presenta la nuova strategie del Pd in vista delle politiche dell’anno prossimo, davanti a un migliaio di militanti.

Entrando a Varese, terra notoriamente “ostile” al centrosinistra, riesce a smitizzare il luogo comune di un Pd come forza minoritaria a Varese e nella Lombardia: «Mi pare che siamo già avanti nei lavori per guadagnare voti – risponde a domanda precisa – sia per quanto ne prendiamo noi, che per quanto ne perdono loro. Credo però che tanto lavoro dobbiamo ancora fare. Credo che abbiamo messo dei punti di partenza a cominciare dai temi che Pdl e Lega hanno tradito. La difesa delle piccole e medie imprese, la difesa delle autonomie. Loro hanno portato al Nord un’idea di chiusura, un’idea di barriera un’idea che è quella anche egoistica. Gli esiti sono quelli che ognuno fa da sé, il più forte va avanti, il più debole è colpa sua. Adesso i progressisti dell’Europa devono invertire questa tendenza, e il Nord dev’essere la locomotiva di un cambio di logica, senza il resto dell’Italia il Nord non va da nessuna parte».

Uno schiaffo a quelli che fino a poco tempo fa, Pdl e Lega, venivano considerati i padroni di casa al Nord. E proprio da Varese ha scelto di presentare la Carta d’Intenti, ovvero il Patto del Pd per l’Italia. «Sono dieci paletti – ha detto Bersani – per dare una risposta, perché mentre noi sosteniamo il governo Monti in cose che ci piacciono o meno, guardiamo al futuro. Dobbiamo preparare un’alternativa a quelle destre che hanno rovinato il Paese. C’è un punto che si chiama responsabilità, e che riassumo: stavolta se tocca a noi, non raccontiamo favole, diciamo la verità al Paese ci mettiamo speranza e fiducia, un patto tra chi ci sta che sia responsabile davanti al Paese».<+togli_rientro> E poi ha sottolineato come il centrosinistra sia l’unica forza in grado di dare garanzie al Paese, a livello interno ed anche internazionale: «Siamo stati sempre noi gli unici veri europesiti convinti. Quando abbiamo votato per l’ingresso in Europa, la destra è uscita dall’aula. Ancora oggi, la destra un giorno sì e uno no dice di andare fuori dall’euro. Se torni la

lira ci guadagnano quelli che hanno portato i soldi fuori, chi invece vive e lavora in Italia ci smena almeno il 30%. E finiremo con il carretto delle lire per prendere il caffè. Chi spara stupidaggini di questo genere è un irresponsabile totale». E poi una stilettata contro la Lega: «Ricordavo a Cassano Magnago che Monti è andato in Finlandia, perché in Finlandia c’è un governo di destra, con una formazione paraleghista che non vuole dare aiuti ai Paesi del Sud, ovvero al terrone. E un italiano per un finlandese, si chiamasse anche Maroni, è un terrone».E infine, guadagnando gli applausi di un tendone gremito, non si risparmia sulle alleanze e sui mal di pancia: «Io regali alla Lega e a Berlusconi non ne faccio. Dobbiamo creare un’area democratica e progressista non settaria, e deve rivolgersi positivamente a tutte quelle forze liberali e moderate, che siano europeste, sia al centro che a sinistra. Forze costituzionali e non populiste. La prossima sarà una legislatura molto difficile, e noi non possiamo tradire le aspettative del Paese. L’Italia che carte ha se non noi?»

e.marletta

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