Varese, finalmente si parte

Si parte - La marcia verso la Serie D inizia da Varesello: giocatori, dirigenza e tifosi, tutti assieme

Il giorno più atteso, finalmente, è arrivato. Ieri, a Varesello, il Varese ha dato il via alla sua nuova avventura, con il raduno che ha aperto ufficialmente le danze per la stagione di serie D. Si era detto puntuali alle 10.30 alle Bustecche, e così è stato. I 26 convocati (che, lunedì sera, in extremis, sono diventati 27: alla rosa il direttore sportivo Alessandro Merlin ha aggiunto Giacomo Cusinato, punta esterna ’97 in arrivo dal Montebelluna) sono comparsi tutti insieme in polo nera con il logo del Varese Calcio in bella evidenza sul cuore,

seduti sul muretto degli spogliatoi di casa Varese, tutti vicini, in riga. Di fronte a loro, il presidente Gabriele Ciavarrella e mister Ernestino Ramella (unico assente, assolutamente giustificato – impegnato in una riunione con lo sponsor GaGà Milano – il vicepresidente e general manager Paolo Basile); alle loro spalle, oltre ai giornalisti, i tifosi storici e sempre presenti. Parola al numero uno, che battezza il gruppo con poche ma decise parole: «Mi auguro un campionato di vertice. La società è qui, presente, ancora più esperta dopo l’anno passato. Siate uomini. Poi, anche campioni». Parola a mister Ramella, anzi no: «Io parlerò in campo. Andiamo».

Il manto verde e regolare (come la società vuole riportare a essere quello del Franco Ossola: data di fine lavori prevista per metà settembre), solo un po’ secco del campo principale delle Bustecche viene calpestato via via da tutti i giocatori, che cominciano così a prendere confidenza col fondo su cui prepareranno la serie D. A centrocampo splende il sole e lì la squadra prende posto per le foto di rito.
Stop ai click, è il momento di concedersi a taccuini, tifosi e alla reciproca conoscenza. Il presidente Ciavarella, con la sua tradizionale cortesia (e una frecciatina ironica, accompagnata – e accettata – con un sorriso), si presta con piacere: «Finalmente il campo? Sì, ci siamo. Usciamo da un campionato vincente in cui eravamo entrati in sordina; oggi invece vogliamo entrare da protagonisti in serie D e lo urliamo: il Varese c’è. Il mercato porterà ancora qualche rifinitura, ma il gruppo è fatto: ci siamo rinforzati in ogni reparto, ci sono ottime possibilità per un campionato di vertice». Chiediamo qualche indiscrezione sulla futura divisa, il pres risponde pur mantenendo un po’ di suspense: «Le maglie saranno ancora della Macron, certo. Il main sponsor sarà GaGà Milano, Life resterà sulle maglie: rispetto all’anno scorso, si invertiranno come posizione. EcoNord? Ci darà ancora una mano. E discuteremo a breve la volontà di rimanere sulle maglie. Prima divisa rossa, seconda bianca, terza… sorpresa. Le presenteremo nella seconda metà di agosto, lo farà Sarah Maestri che l’ha ideata e disegnata». Domani invece verrà presentata, e inizierà, la campagna abbonamenti: «Mi aspetto che i nostri tifosi – conclude Ciavarrella – credano nel progetto, nei ragazzi, nella società. Li invitiamo a sostenerci ancora, come l’anno scorso: il Varese accenderà i motori alla grande».
Felice di essere tornato a casa, e pronto a giocarsi la sua grande opportunità, è il segretario generale Marco Bof: «Torno a Varese, nella squadra della mia città, per lavorare con la prima squadra. È una grande responsabilità e una tappa importante della mia carriera: questa sono i colori del mio cuore e questo è il mio lavoro. Sono felice ed emozionato. A livello organizzativo dovrà essere sempre tutto perfetto. Tutto ciò che riguarda la preparazione è già pronto, compreso il luogo che ci ospiterà tutti i giorni a pranzo: saremo ospiti della Casa Generalizia delle Ancelle di San Giuseppe di Biumo, dove cinque dei nostri ragazzi, quelli che vengono da fuori, avranno anche a disposizione delle camere per pernottare. Ce l’ha segnalato Piero Galparoli e con lui sono andato al primo appuntamento. Per me, e per il Varese, Piero è e resterà una figura importante. Ha il Varese nel cuore, continuerà a darci una mano».

Un giorno di tregua dal taccuino per il ds Alessandro Merlin: per lui parlano già la grande curiosità di conoscerlo meglio da parte di tifosi e addetti ai lavori e, soprattutto, la rosa costruita. Una rosa costruita grazie anche all’aiuto di Danilo Vago, pronto al suo sesto anno in biancorosso: «Sono rimasto un po’ in stand-by dopo la fine della stagione, poi Basile mi ha contattato chiedendomi di dare una mano a Merlin – racconta il consulente di mercato, tradizionalmente schivo alle interviste ma sempre gentile, e interessante, quando accetta… l’insistenza della stampa – Mi sono messo a disposizione e siamo partiti subito a manetta, recuperando quel pizzico di tempo perso alle porte dell’apertura del mercato». Idee chiare, a partire dalle conferme: «Sì, importanti. A loro abbiamo voluto aggiungere un big per reparto, Ferri, Calzi, Scapini, e inserire giovani che conoscessero già la categoria – spiega Vago – Ora, nei ruoli che abbiamo individuato per gli under, cercheremo di raddoppiare le forze, in modo che il mister non debba stravolgere mai la squadra che ha in mente. Abbiamo costruito una rosa con tante possibilità diverse: ora sarà il mister a decidere. Se conosco già Ramella? Sì, soprattutto da avversario. Un tecnico esperto e spinto da un enorme entusiasmo: ha giocato e vinto qui da giocatore, ora ha l’opportunità di farlo anche da allenatore: sono felice per lui».

Una battuta rapida di mister Ramella – «Emozionato? Ma va… Sa da quanti anni faccio questo lavoro?» – seguita da un sorriso dolce che ci fa rimanere della nostra idea, poi spazio al preparatore dei portieri Oscar Verderame, che torna ancora in biancorosso (fu il preparatore di Sannino e Maran, poi della Primavera di Bettinelli e quella di Antonelli): «Impossibile dire no alla squadra del mio cuore e della mia città, qualunque sia il suo nome. Daremo sempre il 120%, come esige questa piazza: poi si sa, ne vince una sola. Cosa mi aspetto dai “miei” portieri (Bordin, Consol, Scapolo ndr)? Mi aspetto migliorino sia a livello personale che come atleti. L’under potrebbe essere avvantaggiato per le regole, ma io guarderò chi si allenerà meglio, chi darà più garanzie, sicurezza. Dipenderà molto da loro. Io sono a loro completa disposizione per insegnare». Saluti e strette di mano, poi via a pranzo e nel pomeriggio il ritorno alle Bustecche per la prima seduta: la serie D è iniziata.