Varese, Galimberti dichiara guerra ai coriandoli

Il sindaco Galimberti firma il divieto: “Anche i momenti di festa possono essere sostenibili”

Il Comune di Varese compie un nuovo passo verso la tutela dell’ambiente e la lotta all’inquinamento da microplastiche. Con una ordinanza firmata dal sindaco Davide Galimberti, è stato vietato l’uso di coriandoli e stelle filanti in plastica durante feste, manifestazioni ed eventi sia pubblici che privati.

La misura, promossa insieme all’assessorato alla Tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare guidato da Nicoletta San Martino, nasce dal confronto con enti locali e realtà del territorio, tra cui l’Università dell’Insubria.

«Anche i momenti di festa possono diventare un’occasione per adottare abitudini più rispettose dell’ambiente e della nostra salute – spiega l’assessore San Martino –. Questa ordinanza risponde a una sensibilità diffusa e crescente verso un uso più consapevole dei prodotti. Anche una scelta semplice come il tipo di coriandoli può fare la differenza».

Già nel 2024, l’Università dell’Insubria aveva avviato un progetto per ridurre i rifiuti nelle feste di laurea, coordinato dal professor Adriano Martinoli, con la partecipazione della Croce Rossa, della mensa FuoriContesto, dell’Osservatorio provinciale sui rifiuti e delle associazioni studentesche.

«La sostenibilità non è un concetto astratto ma una pratica quotidiana – sottolinea Martinoli –. Gli studenti devono diventare portavoce di un cambiamento culturale verso una società più responsabile».

Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), i coriandoli e le stelle filanti in plastica possono impiegare fino a 600 anni per decomporsi, introducendosi negli ecosistemi e rappresentando un pericolo per la salute. Quelli in carta biodegradabile, invece, si degradano in circa sei settimane.

Per chi non rispetterà il divieto, sono previste sanzioni amministrative da 25 a 500 euro.