Varese, il futuro è salvo? Se ne parla dopo il ponte

Tutto rinviato: la liberatoria necessaria per la firma non è arrivata. Entro il 25 va formalizzata l’iscrizione al campionato di Lega Pro

Nessuna novità ieri sul fronte Varese. La liberatoria necessaria a lasciare campo libero alla cordata italo-svizzera al fine non solo dell’acquisto della società, ma soprattutto di una ricapitalizzazione che permetta di ambire all’iscrizione in Lega Pro, non è ancora arrivata.

Si tratta – come già anticipato giovedì – di quella di Enzo Montemurro, ex amministratore delegato del Varese da mesi coinvolto in vicende giudiziarie che non gli permettono – allo stato attuale – di disporre della sua volontà senza l’avvallo della giustizia. L’inghippo che frena la svolta dovrebbe stare tutto qui. L’interesse degli investitori provenienti da oltre confine sarebbe ormai dato per assodato: l’intento è quello di rilevare il 100% delle quote del Varese 1910 per poi rimpinguare il capitale sociale in modo da tenere in vita il club.

Allo stesso modo è certa l’impossibilità per i soci attuali di far fronte alle passività esistenti, come emerso dal consiglio di amministrazione straordinario tenutosi in data 14 maggio. Posti questi due elementi, è conseguente che la ricapitalizzazione potrà essere prerogativa solo della nuova cordata. Qui, tuttavia, interviene il diritto societario: dal 20 maggio hanno iniziato a trascorrere i 45 giorni al termine

dei quali la società verrà messa in liquidazione; nello stesso lasso di tempo, però, uno o più soci possono far valere una sorta di diritto di prelazione nel caso in cui volessero sottoscrivere la ricapitalizzazione in oggetto. Nonostante nessuno dei vecchi “proprietari” abbia intenzione di farlo, i nuovi interessati hanno bisogno di una liberatoria dagli stessi per poter intervenire e arrivare al dunque.

Il sì sarebbe già arrivato da Laurenza, detentore dell’83% delle quote, da Vitiello (7%) e Fabozzi (7%), ma non quello di Montemurro e del suo 10%. La speranza che tutto potesse chiudersi ieri è svanita nel pomeriggio: l’atto societario mancante slitterà, probabilmente, oltre questo weekend. Il pensiero, intanto, viaggia già verso le prime scadenze imposte nel caso di iscrizione alla Lega Pro. Il 25 giugno andrà formalizzata l’adesione al campionato e sarà necessario versare gli emolumenti Enpals e l’Irpef sino al mese di aprile compreso; il 30 giugno, invece, dovrà essere depositata la fidejussione di 400mila euro richiesta dai regolamenti.

Obbligatorio dunque fare in fretta: se il debito con l’erario potrà essere oggetto di una ratealizzazione, c’è un’urgenza che ha a che fare con il campionato sognato e con la stessa sopravvivenza.