VARESE Aprire un tavolo istituzionale sulla crisi del settore del metalmeccanico, con un appello diretto al presidente del Consiglio, il varesino Mario Monti, per risolvere il problema degli esodati e stimolare gli investimenti.
Queste le richieste giunte ieri mattina dalla manifestazione di piazza dei metalmeccanici, Whirlpool in testa, organizzato dai sindacati provinciali di categoria in piazza Libertà, davanti alla Prefettura di Varese.
La precarietà e il futuro degli esodati i temi più “caldi” della manifestazione, a cui hanno aderito circa 200 lavoratori. Alla Whirlpool di Cassinetta gli esodati sono qualche decina, mentre si arriva al centinaio nel caso della Alenia Aermacchi.
«In Whirlpool dopo l’ultima ristrutturazione ci sono 450 lavoratori in difficoltà, perché solo una cinquantina ha trovato un nuovo posto di lavoro – afferma Tiziano Franceschetti (Fim Cisl) – Chiediamo al presidente Monti, che è di Varese, di farsi carico dei problemi del settore elettrodomestici. La nostra provincia è fortemente penalizzata».
Al di là dei numeri, ieri in piazza c’erano lavoratori in carne e ossa, con le loro storie e le loro difficoltà. «Ho lavorato 33 anni in Whirlpool in quasi tutti i reparti: praticamente l’ho vista nascere – racconta Raffaele Rimedio, 57 anni, lavoratore esodato – Nel 2009 ho accettato di andare in mobilità e dal 1° luglio 2013 dovrei andare in pensione: ma, visto che la legge è cambiata, non ho nessuna certezza».
I problemi investono inevitabilmente le famiglie. «Dovrei operarmi ma aspetto: preferisco fare un sacrificio e pensare ai miei due figli adottivi, che mi danno grande forza», conclude commosso Raffaele.
Non se la passano meglio i lavoratori del reparto grandi frigoriferi side by side di Cassinetta, che verrà chiuso tra pochi mesi e dove sono impiegati molti giovani e coppie. «Tra qualche giorno – spiega Giampaolo Garzonio – con il cambio dei turni e l’introduzione della giornata molti lavoratori dovranno fare una scelta dolorosa, soprattutto per chi ha figli a casa. Il reparto side by side, che doveva rappresentare il futuro dell’azienda, è quello più penalizzato». «C’è poi un problema di sovraccarico di lavoro – protesta un operaio, da tanti anni in Whirlpool – non è giusto per i giovani, che a 35 anni saranno già rotti».
I lavoratori del settore metalmeccanico, che rappresenta il 44% della produzione industriale della provincia di Varese, vogliono fare sentire la propria voce a istituzioni e aziende. «Bisogna tutelare la precarietà e fare investimenti – afferma Matteo Berardi (Fiom Cgil Whirlpool), alla testa del corteo – non si può andare avanti così, va tutelato il made in Italy. Il lavoro dà dignità alla nostra provincia e alla regione». Al termine della manifestazione, il prefetto Giorgio Zanzi ha ricevuto i tre segretari provinciali di categoria.
Matteo Fontana
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