Varese – Milano: le pagelle dei biancorossi

La Openjobmetis Varese esce sconfitta nel derby contro la EA7 Milano: il risultato finale è di 97-105. Francesco Caielli dà i voti ai giocatori di coach Pozzecco

Varese non può permettersi di omaggiarlo regolarmente all’avversario di turno, per quel maledetto vizio di fare falli (stupidi) quando la partita è ancora giovane. Troppo importante, in una squadra che ha bisogno di lui come apriscatole per le difese: perché per uscire dalla panchina e buttare dentro una o due bombette basta Casella. E’ il vero uomo in meno in questo inizio di stagione

Un primo tempo da faccia mogia e una fesseria dietro l’altra, e i primi ululati convinti di disapprovazione del pubblico di Masnago. Si accende all’inizio del terzo periodo a dimostrare che lui ha bisogno di toccare palloni e sentire la fiducia dei compagni: può diventare un fattore, perché una volta che si accende non si spegne più. Insistiamo con lui?

Tu, finalmente tu: prima partita “da Robinson” di Robinson. Che si prende in mano la palla quando scotta e fa quel che deve fare. Noi ce lo ricordavamo così, e a Varese serve questo giocatore: non se lo dimentichi, perché non è che si gioca contro Brooks tutte le volte

Lui non tira: forza. Ed è strano, perché più i tiri sono difficili e più lui fa canestro. Varese resta in partita grazie a lui, poi nel finale devono pensarci gli altri. Perché quando la partita si avvicina alla fine, davanti ai suoi occhi cala la nebbia: e non è la prima volta.

Mette una bomba che fa esplodere la gente, ma poi non fa nient’altro per farsi voler bene.

Battezzato dalla bella serata di Robinson, col senno di poi un paio di giri in più noi glieli avremmo fatti fare.

È lui l’esempio dell’assunto di base: a questa squadra manca tutto, ma non manca il cuore. Brutto e sgraziato, gli riescono cose che mai immagineresti: ed è bello pensare che gli riescano grazie al fatto che ha addosso questa maglia qui.

Dimostra subito di avere tanta, troppa voglia. Parte in quarta correndo, zompando e difendendo a palla di cannone: ma quando si tratta di dover fare canestro diventano dolori. E il rimpianto per la maledetta schiena di Kangur si amplifica ogni minuto che passa e che ci si rende conto di quanto manchi a questa squadra.