Sicuro sull’unico tiro in porta in 93 minuti del Modena.
Sfiora anche un eurogol: mezzo punto in più alla faccia dell’arbitro Maresca perché il rigore non c’era.
Gioca un tempo nonostante stia male: non a caso, è il migliore amico di Luca Alfano.
Gioca altissimo, imperatore con la corona su quella testa con cui anticipa anche i gufi.
Davanti è devastante, dietro non rischia mettendo pezze sui traversoni modenesi della misericordia.
Pennella angoli al bacio, una punizione salvata miracolosamente, e mette in fresco la partita nel finale. Da fermo è una sentenza.
Gioca sempre in pantofole come se scherzasse come il gatto col topo. Meno ciclopico di Frosinone ma la classe non è acqua e in chiusura sembra… Corti (e ieri Corti sembrava Capezzi). Da quando è arrivato lui, abbiamo cambiato passo.
Palla del 2-1 alla Pirlo: è in serata da Miracoli anche lui. È il fuoco sempre vivo del Varese, è l’ultimo che si spegne. Come faceva Gautieri a lasciarlo fuori?
Gli è mancato il suo spunto e il suo dribbling con cui salta l’uomo creando superiorità, forse paga tre partite in otto giorni.
Massacrato da Novellino, record di falli subiti, occupa sempre due o tre avversari, viaggia leggero e imprendibile come una piuma. Bettinelli lo ha ringiovanito di 4 o 5 anni.
Il gol dell’anno al Franco Ossola, e forse della serie B: al volo incrociando di sinistro mettendola dove il portiere non se l’aspetta mai (come fa sempre quando colpisce). Alla Bobo Vieri. Quattro tiri in porta alle prime due partite da titolare in serie B: due Miracoli e due gol miracolosi.
Entra a freddo ed è “gelido”.
Entra alla Cristiano Ronaldo, pensando sempre alla giocata anche se forse ieri avanti 2-1 serviva prima la clava che il fioretto.