Varese, mongolfiera in un giardino per un atterraggio di fortuna

VARESE Ieri, alle 9 circa, una mongolfiera è approdata nel deserto di Bobbiate, nel giardino dei Macchi. Si è trattato di un atterraggio di fortuna. La mongolfiera aveva finito il gas. Prima di appoggiarsi nel prato dell’ex cascina, il pallone volante ha sfiorato la casa della signora Grazia Ricchiuto, che si è molto allarmata. «Temevo colpisse il tetto – racconta Grazia – Trovarsi in giardino e vedersi arrivare addosso un pallone volante, giallo, di grandi dimensioni, non è proprio una bella sensazione. Ma appena mi sono resa conto che non c’era alcun pericolo ho preso la macchina fotografica e mi sono messa a immortalare l’evento».

La mongolfiera si è abbassata moltissimo, fino a quasi atterrare nel giardino dei Ricchiuto. Ma poi ha avuto uno sprint. Si è alzata in volo un’altra volta, come per ricominciare il volo. Niente da fare però, il pallone «è caduto» nella proprietà dei Macchi. «Ho sentito un rumore forte, come se ci fossero lavori sulla strada – raccontano i Macchi – Ci siamo affacciati e abbiamo assistito all’atterraggio dell’aeromobile, con gli occhi spalancati». Uno dei figli ha fotografato lo strano avvenimento lo ha postato Facebook. Lo ha anche girato al fratello, che era in ferie, come a dire «vedi ad andare via cosa ti perdi». Le mongolfiere si sa dove partono, ma non si sa dove arrivano. In questo caso, stando alle poche informazioni raccolte con chi ha parlato con i tre naufraghi del cielo, il viaggio era incominciato all’alba, a Milano.

La meta doveva essere Varese, dove l’equipaggio avrebbe fatto colazione e si sarebbe fatto venire a prendere da un mezzo apposta. Operazione, quindi, riuscita quasi al 100%. Un furgoncino, che era stato preventivamente allertato della direzione che intendeva seguire la mongolfiera, è arrivato in pochi minuti nel deserto per recuperare viaggiatori, pallone e cesta di vimini. «Più che l’atterraggio, è stato affascinante vedere la velocità con cui hanno

ripiegato tutto il pallone – dicono i presenti – In pochissimi minuti non c’era più nulla». Tanto da pensare, sarà stato tutto un sogno? Per fortuna rimane qualche scatto a ricordare che si è trattato di realtà e non di un’allucinazione. Per togliere ogni dubbio: non era Mr. Fogg, il protagonista del romanzo di Jules Verne, in una tappa del Giro del mondo in 80 giorni.

e.marletta

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