Varese, notte d’esordio «Un abbraccio per darci forza»

L’anno scorso il Varese si era presentato alla città in pompa magna, abbracciato dall’entusiasmo degli oltre duemila tifosi che avevano invaso piazza Monte Grappa per salutare i biancorossi in partenza per il ritiro estivo. Alle 18.45 di oggi andrà in scena una passerella ben più sobria al Franco Ossola, dove a seguire la squadra di Stefano Bettinelli giocherà la prima amichevole a Masnago, affrontando la Juventus Primavera allenata da Fabio Grosso.

L’impegno è stato fortemente cercato dal direttore sportivo Lele Ambrosetti, che ha voluto i bianconeri a Varese anche per riabbracciare un vecchio amico come Gianluca Pessotto, attuale responsabile del settore giovanile piemontese: «Non vedo l’ora – dice – di riabbracciarlo. Sono passati più di vent’anni ma è rimasto quel ragazzo che mi aiutava molto in campo quando, ai tempi degli Allievi, dovevo misurarmi con la prima squadra di Peo Maroso, di cui lui era già un punto di riferimento. Gianluca è di tre anni maggiore di me e ha fatto la mia stessa scuola, l’Itpa di Varese: appena lo incontravo nei corridoi, il lunedì mattina, gli chiedevo come avesse giocato la domenica e, prima, gli domandavo delle sue prestazioni nella Primavera del Milan».

Ambrosetti e Pessotto sono stati lanciati dal Varese, che è ancora pieno di ragazzi interessanti: i giovani sono al centro del progetto dei due dirigenti. Per lo juventino «nei vivai non bisogna puntare solo al risultato ma lavorare in funzione della crescita dei calciatori, mettendoli sempre in primo piano».

Questo modo di pensare viene ribadito da anni da Bettinelli e trova fra i più accesi sostenitori Ambrosetti, che, appena ha un momento libero, si fionda a osservare da vicino come lavorano i ragazzi: «L’ho fatto anche ieri, andando a Gavirate per assistere all’allenamento della nostra Primavera. La prima cosa che ha fatto Bettinelli l’anno scorso, quando lo abbiamo chiamato per trascinare il Varese alla salvezza, è stata una mossa intelligente e necessaria: ripristinare l’amichevole di metà settimana con gli Allievi che, in questo modo, hanno la possibilità di confrontarsi con la prima squadra. Del resto sono loro il nostro futuro, devono crescere nel modo giusto e meritano spazio».

L’amichevole con la Primavera della Juventus ha senso proprio considerando il discorso di Ambrosetti: «Ci tenevo – continua il direttore – che la partita per presentare ai tifosi il Varese fosse questa, perché i giovani sono il nostro patrimonio e il nostro futuro. Ci sarà comunque occasione di vedere al Franco Ossola una squadra di A: giovedì arriverà il Parma di Roberto Donadoni. Ma adesso godiamoci una serata piacevole con i ragazzi del club campione d’Italia e i nostri, che si affacciano per la prima volta alla ribalta della B o sono chiamati a riconfermarsi da protagonisti su questo palcoscenico».

L’altra parola chiave della giornata in cui la squadra presenta il suo biglietto da visita alla città sta nella varesinità: «I giovani che abbiamo appena preso – osserva Ambrosetti – sembrano già tutti varesini: hanno dentro i valori della nostra terra e della maglia. Chi è rimasto ha fame e voglia di affermarsi. Siamo un gruppo unito e compatto, una famiglia di persone che amano Varese e il Varese. La nostra Unica, per favore scrivetelo con la maiuscola, forza sta nei valori».

Nel luglio dello scorso anno, la squadra era stata presentata in grande stile: «Io non c’ero e in generale non mi volto a guardare il passato. Penso solo alla passerella di questa sera, che sarà bella e indimenticabile perché darà a tutti la possibilità di venire allo stadio con i propri bambini. Portare le famiglie al Franco Ossola è il nostro primo obiettivo. Nel calcio i proclami e le promesse sono solo aria fritta. Se mi chiedete dove arriveremo alla fine della stagione, vi posso rispondere constatando che abbiamo a disposizione 117 punti: la penalizzazione non è un problema, perché la mentalità fa la differenza».

Dopo gli innesti di Borghese e Simic non sono previste altre entrate: «Sempre che non ci siano uscite», nota comunque Ambrosetti.

Il d.s. chiude con una precisazione: «Leggo sui giornali nomi di giocatori in partenza ed è spiacevole. Se qualcuno ci lascerà sarà per motivazioni tecniche, tattiche o di carattere finanziario, perché ho delle direttive economiche da rispettare. I risultati nel calcio non arrivano dal portafoglio ma dal cuore: quello di tutti i biancorossi è splendido».

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