Varese, poteva avere conseguenze letali il cavo teso sul percorso da enduro

La trappola del cavo d'acciaio ha ferito Il direttore sportivo del Moto club di Abbiate Guazzone (immagine generica dal web)

VARESE – Un atto criminale che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, il cavo d’acciaio teso tra la vegetazione dei boschi di Venegono Inferiore, che ha sbalzato dalla moto e ferito il direttore sportivo del Moto club di Abbiate Guazzone.

L’episodio risale a sabato scorso, quando il direttore sportivo dell’associazione di enduristi stava effettuando una ricognizione sui possibili percorsi in vista del campionato regionale Enduro Lombardia che si terrà il prossimo ottobre. Fortunatamente l’endurista procedeva a bassa velocità, proprio perché stava studiando il tracciato, ma è stato comunque sbalzato dalla moto ed è rimasto ferito al collo. Se fosse accaduto in gara le conseguenze sarebbero state molto più drammatiche. Un atto che appare volontario, quello di tendere un cavo d’acciaio su un sentiero sterrato che viene utilizzato dagli enduristi, con il chiaro intento di provocare un incidente. Qualcuno ha realizzato una trappola potenzialmente mortale, realizzata creando con il cavo d’acciaio, un cappio scorrevole e collocata ad altezza d’uomo.

Si tratta al momento di un episodio isolato che, sembra, non abbia precedenti nella zona, ma che desta preoccupazione. I sentieri di quel bosco, nel tratto che costeggia la Sp 66, sono percorsi da escursionisti in bicicletta, a piedi, in moto e chiunque avrebbe potuto essere vittima del cavo d’acciaio. Il motociclista è stato immediatamente soccorso dalle persone che erano con lui per il sopralluogo ed ha riportato una profonda ferita al collo, provocata dal cavo. Nell’impatto con il terreno è rimasto stordito ma fortunatamente non ha riportato traumi seri.