Crescere, in fondo, è un continuo provare ad avvicinarsi e allontanarsi l’un l’altro. Finché non si trova la distanza giusta per non ferirsi a vicenda. Mano nella mano con questo nuovo Varese che cresce, infatti, c’è anche una generazione di giovani varesini meravigliosi che sta diventando grande con lui.
Ragazzi che hanno scelto di tifare per i colori biancorossi, fregandosene delle grandi piazze, dei grandi trofei.
Ieri abbiamo celebrato un ragazzo, un amico, un tifoso, perché Francesco Zecchini per noi è un po’ tutto questo. Ama il Varese, lo segue con passione, scrive delle sue avventure e prima che qualcuno gli levasse il microfono dalle mani lo commentava anche via radio.
Ecco, ieri Francesco ha compiuto 18 anni e da una vita il sangue biancorosso gli scorre nelle vene. Non è un modo di dire o di fare retorica, è proprio così.
Basta ascoltarlo: «Ho 18 anni ma sono abbonato ormai da sette stagioni. La prima fu nell’anno della C1 di Sannino, poi cinque anni di B e quest’anno in Eccellenza. Prima nei distinti, poi in curva a partire dai playoff nell’anno di Maran. Proprio allo stadio ho conosciuto degli amici con cui ora condivido tantissime cose. In casa ed in trasferta: ero tra i 1500 di Novara alla finale playout. Per questi colori e sui gradoni del Franco Ossola ho vissuto tantissime emozioni, ho visto cose uniche».
Una passione, quella per il Varese, nata quasi per caso grazie a suo padre: «Ricordo la prima volta che vidi il Varese allo stadio, era una partita di serie D, col Trino. In realtà eravamo lì per curiosità, come se fosse un passatempo domenicale. Senza fare l’abbonamento, seguimmo quasi tutta la stagione successiva di C2, e quello che inizialmente era un modo alternativo per passare la domenica, si è trasformato in un’esperienza bellissima, in una fede vera e propria. Infatti uno dei miei sogni è di diventare una penna che scriva di Varese, prima o poi».
La ripartenza di quest’anno dal basso non lo ha scoraggiato, anzi gli ha dato, se possibile, qualche motivo ulteriore per amare e seguire questa squadra. E siccome Francesco non è un ragazzo banale, ha deciso assieme ad alcuni amici di aprire un blog.
Lo hanno chiamato Eccellenza Biancorossa, perché «vorremmo sempre tenere presente da dove siamo partiti, per conservare i valori che marchiano la famiglia biancorossa soprattutto nella semplicità dell’Eccellenza: attaccamento alla maglia, grinta, umiltà e rispetto per i tifosi. Ovvero ciò che ha contraddistinto la cavalcata del Varese 1910».
E questa nuova avventura, intrapresa assieme a dei diciottenni meravigliosi come lui, sta andando a gonfie vele: «Siamo soddisfatti del nostro lavoro, ci sta ripagando – sorride – Invitiamo la gente a seguirci, a darci delle opinioni anche in contrasto con le nostre. Ci rendiamo conto che la gente percepisce la passione che mettiamo in questo blog, anche scontrandoci tra di noi, ma scrivendo sempre le nostre verità, i nostri pareri, anche forti talvolta. Abbiamo degli ideali in comune e li riportiamo su internet».
Come regalo per i suoi 18 anni, una vittoria del Varese oggi sul Tradate sarebbe la cosa migliore: «Sono fiducioso perché dopo ogni non vittoria i ragazzi di Melosi hanno sempre una reazione importante – osserva – Il Tradate non penso verrà qui a giocare a viso aperto: ci ha provato il Cassano e dopo metà partita era già sotto la doccia. C’è un precedente in questa stagione, così come c’era con il Trezzano, ed in quel caso non ha portato bene. Però io sono convinto che il Varese oggi faccia una gran partita».