VARESE Antonio Rosati è convinto che il Varese, dopo i recenti passi falsi con Empoli e Sassuolo, possa risollevarsi presto. Il presidente rinnova la fiducia nei confronti di Fabrizio Castori e dei biancorossi, tiene d’occhio i 50 punti, che valgono la salvezza matematica, e pensa alla prossima trasferta di La Spezia come alla partita della riscossa.
Presidente, come ha smaltito gli stop con Empoli e Sassuolo?
Si fa fatica a digerire le sconfitte, specialmente se maturano quando il gioco non è perfetto ma nel calcio bisogna anche saper perdere. Saremmo un caso da circo se vincessimo sempre. Non ho smaltito le ultime due sconfitte che vanno comunque tenute presenti perché è dagli errori che s’impara.
Che cosa è successo?
Nulla di nuovo perché il Varese ha mostrato un suo vecchio difetto che non va imputato a Castori ma alla nostra recente storia. È tipico delle squadre che stanno formando la propria fisionomia sfoderare l’aggressività solo quando vanno sotto. Come al solito per reagire abbiamo bisogno degli schiaffoni: è un fattore negativo da cancellare per sempre.
Quanto le fa male aver perso il quarto posto?
Non mi tocca perché essere quarti a questo punto del campionato è relativo, anche se dover rincorrere non è mai il massimo. Stare in alto non è facile e per farlo dobbiamo saper imparare dai nostri errori, per evitarli.
Dopo le deludenti prestazioni, ha pensato a qualche decisione drastica?
Sono arrabbiato ma convinto che Castori e i ragazzi meritino fiducia. Alla fine, i valori della squadra prevarranno.
È soddisfatto di Castori?
Sì, sta facendo il suo meglio. La sua politica di conservazione va tenuta in considerazione: dà fiato ai giocatori per preservare le loro forze in vista dei playoff. La sua è una gestione accurata delle forze che ci sarà utile agli spareggi per la A. Se li raggiungeremo anche quest’anno non dovrà però mancarci quell’aggressività che adesso sappiamo tirare fuori solo quando ci schiaffeggiano.
L’anno scorso, a marzo, avete prolungato il contratto a Maran che poi è andato al Catania. Che cosa deve fare Castori per guadagnarsi il rinnovo?
Castori ha già pronto il suo rinnovo: deve solo pensare a fare bene, mettendo in campo la sua esperienza e lavorando in sintonia con il d.s. Milanese e l’a.d. Montemurro.
Il motto per la campagna abbonamenti era «DuemilaCredici»: lei credeva nella promozione diretta a inizio campionato?
Mantenere la categoria è la prima vittoria del Varese e il «DuemilaCredici» va letto in questo senso. Certo, l’appetito vien mangiando e sappiamo che arrivare solo ai playoff ci sta andando molto stretto. Il primo traguardo sono i 50 punti che valgono la salvezza: conto di raggiungerli nelle prossime due gare.
Ebagua è il secondo miglior marcatore del Varese con i 37 gol realizzati in campionato. È stato lei, più di tutti, a volerlo far restare e, ora, sta raccogliendo i frutti. Contento?
Nessuno come me ha creduto in Giulio. A Varese è riesploso e l’ho visto più maturo. Vorrei che restasse anche l’anno prossimo: i suoi gol possono portarci in A, io e tutta la città sogniamo di portarcelo con noi lassù.
Sabato torna a La Spezia dove ha vissuto una parentesi amara muovendo i primi passi da dirigente. Che cosa si aspetta e che cosa crede che aspetti al Varese all’Alberto Picco?
I tre punti ma potrebbe farmi contento anche il pari. Deve essere, comunque, la gara della riscossa.
Maurizio Zamparini ha richiamato Sannino al Palermo: se l’aspettava?
Sì, anzi, lo avevo previsto in tempi non sospetti. Sono felice per Sannino: sapevo quanto soffrisse lontano dal campo. Zamparini ha sbagliato a esonerarlo alla terza di campionato: se l’avesse tenuto, il Palermo non sarebbe sul fondo della classifica. È troppo tardi per la salvezza? Non si sa mai perché Beppe è uno specialista in miracoli. E il Varese ne sa qualcosa.
Filippo Brusa
a.confalonieri
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