Marco Cavicchia è un vecchio cuore biancorosso. E come tale, mette in guardia il Varese dai rischi che incontrerà nel prossimo campionato di Serie D. Perché conosce bene la categoria ed ha appena concluso la stagione conducendo la Bustese Roncalli ad una salvezza autorevole nel terribile girone B, di fronte a corazzate come Piacenza, Lecco, Seregno ma anche squadre attrezzate quali Monza e Varesina.
Era un campionato veramente difficile, ci siamo trovati in un girone tostissimo e siamo riusciti a salvarci con una giornata di anticipo. Durante la stagione, oltretutto, non ci siamo mai trovati nella parte calda della classifica, tranne forse per una o due giornate in cui siamo rimasti nelle sei squadre che potevano lottare per i play-out. A mio parere, c’è solo da fare un plauso a questa squadra perché non era facile, essendo composta da giocatori quasi tutti abituati a lottare per vincere. Non è scontato entrare così rapidamente nella mentalità di un campionato diverso che ti richiede energie diverse.
Un campionato durissimo, assolutamente. Ancora non sappiamo in che girone verrà inserito il Varese, anche se credo che finisca nel gruppo A, quantomeno per dividere tutte le società più blasonate che saranno in D l’anno prossimo, Pro Patria, Monza, forse Legnano e Lecco. È un campionato duro, dicevo, perché non ci sono solo le squadre blasonate ma anche le piccole, che lottano
alla morte soprattutto se giocano contro una squadra che fino a due stagioni fa era in Serie B. Io mi auguro che il Varese possa allestire una squadra in grado di lottare per vincere, anche se credo sarà così. Ma i rischi sono molti, non sarà certo una passeggiata di salute perché le differenze tra una categoria e l’altra sono tante.
Non credo che la dirigenza e lo staff tecnico abbiano bisogno dei miei consigli, però a mio parere qualche intervento sul mercato andrà fatto.
La squadra è forte ma se restasse così com’è sarebbe difficile dominare anche in Serie D, hanno bisogno di qualche rinforzo, ma come dicevo prima credo che nell’ambiente siano tutti consapevoli di questo. Serve stare in guardia, perché che sia girone A o girone B, chiunque giocherà contro il Varese raddoppierà le forze e disputerà la partita della vita.
Parto da una premessa, ovvero dalla decisione che ho preso recentemente, ossia di lasciare la Bustese e di non allenarla per la prossima stagione.
Quindi non so dove allenerò, però sicuramente mi farebbe piacere trovare il Varese sulla mia strada. I ricordi che mi legano a questa piazza e a questa gente sono tutti belli.
Dopo cinque anni credo sia impossibile fare meglio di così, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi possibili e per questo motivo ho deciso di chiudere questa bellissima esperienza. Adesso però non ho fretta di decidere il mio futuro.
Tante cose, sono soddisfatto di quanto ho dato e ricevuto a Varese. Ho raggiunto tanti obiettivi, ho vinto una Coppa Italia, un campionato, ho sfiorato una promozione in Serie B.
Io ho un ottimo ricordo dei tifosi del Varese e ogni volta che torno vengo accolto calorosamente, quindi immagino che il ricordo positivo sia reciproco.
Sono fiero ed orgoglioso di aver passato cinque anni a Varese.