Dj Kennedy, James White, Travis Bader. I grani del rosario dell’ultimo colpo di mercato biancorosso sono questi. Ma, purtroppo o per fortuna, non sono gli unici, in un combinato di non risposte, piedi che vengono giustamente messi in più scarpe e tempo che passa tale da aprire notevolmente il ventaglio delle opzioni. Si fa attendere l’ala piccola destinata a completare l’organico che per il secondo anno consecutivo verrà affidato alla guida di coach Paolo Moretti da Arezzo. La delicatezza della
scelta è però solo uno dei motivi del “ritardo”, dovuto più che altro al fatto che tra i tanti ami gettati nel mare magnum dell’universo cestistico nessun pesce abbia ancora abboccato alle giuste condizioni. I tempi stringono se si vuole consegnare nel giorno del ritiro il roster fatto e finito nelle mani dello staff tecnico: il numero di giorni necessari ad ottenere i permessi di soggiorno e ottemperare le altre pratiche burocratiche già cozzano con la scadenza del 12 agosto.
Quel che è certo è che piazza Monte Grappa sta aspettando un sì dagli Usa che, a ieri, non era ancora arrivato. La risposta è attesa da New York e dintorni dove si è appena concluso il Tbt Tournament, ricco (2 milioni alla squadra vincitrice) torneo estivo frequentato da giocatori professionisti di diversa estrazione e al quale – nel passato – hanno preso parte anche gli ex biancorossi Johndre Jefferson e Chris Wright. Varese punta una delle ali piccole che si sono messe in luce in questa vetrina e il cerchio delle ipotesi si è stretto intorno appunto a White, Kennedy e Bader.
Il primo non ha bisogno di tante presentazioni, visto come i suoi trascorsi italiani (Sassari, Pesaro e recentemente Reggio Emilia) siano in grado da soli di descrivere pregi e difetti di un’ala dall’indiscutibile talento e pedigree (ha giocato anche a San Antonio, Houston e New York in Nba), ma anche dalla carta d’identità non più verdissima (classe 1982). David John “Dj” Kennedy è un nome che stuzzica: 196 cm, ottimo atleta, rimbalzista quasi fuori competizione per il ruolo che ricopre in campo, è stato per anni sospeso tra la Nba (comparsata con Cleveland) e la D-League, prima di attraversare l’oceano e girovagare con molti cambiamenti per l’Europa (ultima destinazione conosciuta Enisey, la formazione siberiana qualificatasi alle Final Four di Fiba
Europe Cup di Chalon proprio come Varese ed uscita in semifinale contro Francoforte). L’unico neo? Il tiro da fuori: proprio il cammino europeo dello scorso anno denota percentuali non “alla Kuksiks” (27,8% da tre, con 14,5 punti e quasi 8 rimbalzi di media a partita).Più suggestione che altro il nome di Travis Bader, nato nel 1991 e con trascorsi tra Asvel Villeurbanne (2014), Rio Grande Valley Vipers (D-League, 2015) e la formazione lituana del Neptūnas Klaipėda (2016): ottimo tiratore (è il leader Ncaa ogni tempo per triple realizzate e tentate), ma ben più guardia che ala piccola. Non sembrano invece papabili da inserire nel lotto altre due ali piccole che si sono distinte proprio al Tbt: Marcus Relphorde e Lasan Kromah.
La Openjobmetis ha già negli ultimi giorni di settimana scorsa perfezionato la sua offerta al prescelto proveniente dal torneo, ma dall’altra parte dell’Oceano i telefoni non si sono ancora alzati per accettare. La filosofia del mercato sotto al Sacro Monte versione 2015/2016 però è chiara, resa paradigma dagli esempi Kangur (in positivo) e Moss (in negativo). Della serie: «la nostra offerta è questa, prendere o lasciare», una tattica che intende accogliere a braccia aperte solo atleti davvero motivati nell’accettare la corte di una squadra di rango e storia e che – soprattutto – dà la possibilità di misurarsi su un terreno europeo come quello della Champions League. Una tattica che paga, andando per le lunghe? Lo scopriremo presto.
In caso di no, o di perdurante silenzio, le alternative sono già pronte e potrebbero rispondere ai profili stilati qui e là nei giorni scorsi. Non sembra invece assolutamente caldo il nome di James Bell. ex Nancy e Vanoli Cremona, mai veramente considerato – almeno per il momento – dai dirigenti della Pallacanestro Varese.
Ora non resta che pazientare: il momento giusto è davvero questione di ore.