Varese si muove?

Dopo le polemiche e le perplessità, la rivoluzione è arrivata: ieri primo giorno per il nuovo piano sosta. Il “Park & bus” sorprende positivamente, soprattutto allo stadio. Ma soffrono Casbeno e Giubiano

“VaresesiMuove”, atto primo. Il nuovo piano della sosta è una rivoluzione a più facce: il Park&Bus sorprende, soprattutto allo stadio, ma Casbeno e Giubiano soffrono, mentre la novità delle strisce blu trasforma molte strade in un deserto d’asfalto.

La rivoluzione è arrivata, dopo settimane di polemiche e di perplessità. Inevitabile una giornata caratterizzata da qualche criticità, anche se sotto i parabrezza si sono già visti molti “pass” per residenti, utenti frequenti e pendolari. La situazione più critica forse si è registrata in piazza Kennedy, dove la presenza del mercato e di qualche carenza di segnalazione ha creato qualche incertezza sulla possibilità di sosta per i detentori del pass. Un problema che verrà risolto.

Tra i punti più critici emersi, il fatto che numerose delle vie in cui le strisce bianche dei posteggi a bordo strada si sono colorate negli ultimi giorni di blu, ieri sono rimaste desolatamente deserte per gran parte della giornata. Tra queste anche alcune strade solitamente prese d’assalto dai veicoli in sosta, che ieri assomigliavano ad un deserto d’asfalto, come via XXV Aprile e via Monterosa, ma anche via Monviso, via Verdi, via Solferino erano in gran parte vuote,

così come via Tonale dopo il ponticello. In via Maspero, verso il cimitero di Giubiano, il colpo d’occhio è evidente: dove ci sono le nuove strisce blu, i posti auto sono quasi tutti vuoti, a parte qualche veicolo con il pass residenti nella prima parte della via, dopo il cimitero ecco la ressa dei veicoli parcheggiati un po’ ovunque, sia dove sono rimaste le strisce bianche sia dove l’asfalto lascia il posto alla vegetazione.

Forse più utilizzato delle aspettative più rosee è il nuovo servizio di interscambio Park&Bus, che ha suscitato parecchia curiosità tra i varesini. A fine giornata si contano un centinaio di tagliandi Park&Bus emessi dalle macchinette installate nei quattro parcheggi esterni di interscambio (allo stadio, all’Iper di viale Belforte, al Carrefour di viale Borri e alla Schiranna). L’area di sosta di fronte al Franco Ossola è quella che fa registrare il maggior utilizzo: a metà mattina erano già una trentina gli utenti che hanno approfittato di questa novità. È qui che incontriamo Anna Michelini, che promuove a pieni voti il piano della sosta: «Un’ottima idea: Galimberti, avanti così – afferma la signora di Masnago, che non ha l’auto e preferisce andare in centro in bici o a piedi – è come un bambino, dobbiamo farlo crescere. I varesini devono abituarsi, non si può pretendere sempre di arrivare sotto il negozio con l’automobile. Magari ci vorrebbe una corsa in più dei pullman per abbreviare i tempi di attesa alla fermata».

Un’altra signora che arriva da Morosolo invece contesta l’assenza di una vera e propria navetta: «All’estero funziona così il Park&Bus, non con i pullman di linea». Tra i “fan” della novità al parcheggio dello stadio c’è anche l’ex mister del Varese : «Se si fanno bene i conti, si risparmieranno un sacco di soldi ogni anno. Mi sembra una buona iniziativa, anche se forse a Varese non andrà mai bene niente…». Poi ci sono le due periferie che maggiormente temono l’invasione delle strisce blu. A Casbeno il comitato di commercianti e residenti ha monitorato attentamente la situazione di piazza Meucci, da ieri riservata ai soli abbonati pendolari: 26 auto posteggiate con l’apposito tagliando esposto (alcuni persino già con il semestrale o l’annuale), qualcuna senza “pass”, e ben 27 posti liberi, mentre di solito le auto dei pendolari riempivano il piazzale fino al marciapiede. Ieri mattina risultava pieno invece il posteggio multipiano di via Daverio. Si scopre che una buona dozzina di pendolari abituali non si sono proprio visti: qualcuno orientato a salire sul treno a Morosolo, altri forse “convertiti” all’autobus. «Se qualcuno vuole venire qui? Se mi ama tantissimo, parcheggia in via Trentini e si fa un bel pezzo di strada a piedi, altrimenti se posteggia in piazza Meucci è passibile di multa – fa notare , titolare del bar Il Cafferino di fronte alla stazione – al sindaco abbiamo fatto la proposta di lasciare “blu”, a pagamento, la parte a sinistra del parcheggio, ma senza riservarla ai pendolari». A Giubiano, le strisce blu non erano ancora arrivate: ieri in via San Giusto, via Salvore, via Nino Bixio, via Arsiero e via Gradisca però c’erano i cartelli di divieto di sosta che annunciavano il rifacimento della segnaletica orizzontale entro domani, ad impedire alle auto di occupare le ex strisce bianche. Anche in via Parenzo, dove il blu verrà disegnato su una strada che è un gruviera. Il fatto che per tutta la mattinata non si sia visto all’orizzonte nessun addetto intento a pitturare le strisce ha suscitato qualche arrabbiatura, tanto che qualcuno addirittura è arrivato a girare al contrario il cartello di divieto in via Bixio per poter evitare di rispettarlo. In via Salvore, vicino all’asilo di Giubiano, diverse mamme hanno abbandonato l’auto sul lato della strada senza posteggi per timore del divieto di sosta con rimozione. «È uno schifo» tuona una nonna con i suoi tre nipotini pensando alla sosta a pagamento che arriverà. «Dovremo inventarci le auto tascabili che si piegano e si mettono in tasca» scherza un anziano.