Varese ti ama: ora tocca a te

Ieri a Palazzo Estense la presentazione della squadra. Applausi per coach Paolo Moretti. Il presidente Stefano Coppa: «Daremo tutto»

Ci sono applausi di convenienza (non perché siano falsi, ma perché in una cerimonia sono un gesto che si deve a tutti quasi per default) e applausi sentiti e assai significativi. Poi ci sono dimenticanze anche gravi, ma questa è un’altra storia.

Ecco, tra gli applausi che hanno salutato la presentazione della nuova Openjobmetis Varese avvenuta ieri nella casa comunale, quello più scrosciante è stato dedicato a colui che dovrà guidare dalla panchina la nuova avventura. Al nome di le mani battono vorticosamente e a lungo, quasi come se ci fosse la viva consapevolezza che sarà lui la chiave di tutto, il bandolo della matassa, l’uomo chiamato a far diventare questo insieme di singoli più o meno sconosciuti una vera e propria squadra. È sempre così? Forse mai come quest’anno. Il debutto “in società” dei biancorossi avviene sotto le volte affrescate del Salone Estense. Schierati al tavolo ci sono le istituzioni, sia quelle cittadine (il sindaco e l’assessore Maria Ida Piazza), sia quelle societarie (il presidente e proprio coach Moretti), sia quelle degli sponsor (e , rispettivamente presidente e amministratore delegato di Openjobmetis, , marketing manager di Spalding nuovo sponsor tecnico, e , manager di Teva). Dietro di loro i giocatori, timidi e un poco spaesati, davanti un pubblico fatto soprattutto di giornalisti e addetti ai lavori. La prima persona a essere effettivamente presentata non c’entra nulla con il basket, ma è di sicuro una bella presenza: si tratta di , tra le prime 15 all’ultima Miss Italia, varesina e nuova madrina dei colori cestistici cittadini.
Si va dal padrone di casa quindi: «È bello che questo momento venga vissuto nella casa comunale – esclama Attilio Fontana – perché questa squadra e questa società rappresentano Varese in giro per il mondo. L’entusiasmo è palpabile e io stesso non vedo l’ora di venire al palazzetto: è una cosa che aiuta ad affrontare il lungo inverno. Cosa mi auguro? Che si continui a giocare fino a fine maggio». Max Laudadio, il conduttore della serata, ha un’intuizione: «Spazio a chi ci mette i soldini». La parola va dunque a Vittorelli: «Per noi è il secondo anno, ma abbiamo ancora più entusiasmo del primo. Vorrei che si mettesse un mattoncino alla volta per migliorare costantemente». Poi Rasizza: «Openjobmetis deve tanto al territorio varesino e ancora una volta ha deciso di restituirlo stando vicino alla sua squadra di basket. Ci mettiamo più cuore che razionalità: ci fosse solo la razionalità non ci sarebbe alcuno sponsor».

Si passa a Teva, nome confermato sulle maglie e a fianco del settore giovanile: «È una grande soddisfazione essere ancora qui – dice Botti – soprattutto vicino ai giovani che rappresentano il futuro di questa società». Tocca al presidente Coppa, che ringrazia chi «ci mette i soldini» (Laudadio dixit) e poi fa le promesse stagionali: «Dobbiamo dare tutto, dentro e fuori dal campo, a partire da me stesso. Vogliamo andare avanti il più possibile, non fare nessun passo indietro». L’introduzione che riserva a Moretti è da libro Cuore: «L’unico, insieme ad Arrigoni, che ho voluto a tutti i costi». «Mi sono reso conto di dove sono capitato – esordisce il coach, chiedendo pure scusa per il ritardo con cui sono arrivati lui e i giocatori – e delle aspettative, fin dal primo giorno in cui ho messo piede a Varese. Qui c’è un tifo unico? Vero ed è qualcosa cui questi ragazzi si devono abituare. Dobbiamo vincere per i tifosi, sempre, dalla prima all’ultima partita: quando non ci riusciremo, dovremo dare l’impressione di averci provato fino in fondo». Saluta, parlando anche del suo nuovo ruolo a presidio del settore giovanile, salutano i giocatori, saluta il buffet che accoglie tra le sue golose braccia i protagonisti dopo tante parole. Non manca più nessuno? In realtà sì e non sono mancanze da poco. La prima è il , la proprietà che permette alla baracca di esistere (alla fine lo ricorda Coppa). La seconda è , colui che – insieme a Moretti – è stato forse il più grande acquisto di questo 2015. Un pezzo di storia del nostro basket.