Progressione: 19-13, 40-37, 59-48
: Davies 10, Faye 8, Wayns, Varanauskas 11, Lepri, Molinaro 16, Cavaliero 11, Shepherd 3, Campani 6, Ferrero 5, Pietrini, Thompson 5.
Moretti.
Il PalaGorla è l’ennesimo piano di una casa cui ancora manca tempo e lavoro per arrivare a un tetto sicuro e impermeabile ai venti di un’intera annata. Varese batte Legnano 76-64 e si aggiudica la quinta edizione del Memorial Fabio Porta, con luci e ombre al consuntivo del campo. Le luci sono i progressi a livello di squadra ricavabili da sprazzi convincenti e da una buona abnegazione generale. Le ombre sono le sofferenze a rimbalzo in alcuni frangenti, la tendenza a intestardirsi a volte in un attacco con poche idee (i meccanismi non sono ancora oliati) e le mancanze dei singoli ancora in carburazione (Davies e in parte Thompson).
Da notare due assenze importanti (fra cui quella di Wayns, il migliore del precampionato) e la buona prova degli italiani Daniele Cavaliero e Lorenzo Molinaro. Fuori Galloway, ancora a riposo dopo il colpo alla coscia subìto contro Pistoia domenica scorsa, e fuori Wayns (si riscalda ma non gioca nemmeno un minuto), Varese parte con Cavaliero, Shepherd, Thompson, Faye e Davies, ma soprattutto con una certa confusione in attacco e una buona dose di disattenzione a rimbalzo.
A farne le spese è Davies, nel frangente sovrastato dal lungo italiano Allodi e dall’americano Pacher. Poco male nel punteggio: il primo break è comunque biancorosso con le invenzioni personali di Cavaliero e di un convincente Giancarlo Ferrero, autore di sette punti in fila.
Arriva il momento per il sospirato esordio del play lituano Ovidijus Varanauskas, con infamia e con lode: la prima per due gestioni scriteriate che favoriscono un parziale dei neri di Legnano, la seconda per una tripla che fissa il primo quarto sul 19-13.
Si sveglia finalmente Thompson, con quel tiro che dovrebbe essere la specialità della casa, e con una stoppata a cancellare il volo a canestro di un avversario. Legnano, però, sfrutta alcune amnesie difensive biancorosse e ancora con Pacher mette la testa avanti (22-21). A non piacere dei biancorossi è anche il modo di attaccare, che si estrinseca in un misto di azioni personali inconcludenti, alternate a una circolazione di palla che non crea pericolosità e a momenti in cui chi dovrebbe prendersi un tiro lo rifiuta (Faye in particolare). Cinque in fila di Cavaliero, di grinta e di classe, tengono a galla l’Openjobmetis dopo le bombe di Frassinetti, lasciandole un piccolo margine all’intervallo (37-40).
La ripresa dà le prime gioie agli occhi dei tifosi giunti a Gorla: Varese alterna meglio l’interno e l’esterno del suo gioco, poi difende e si regala un po’ di spazio per il contropiede. Faye inizia a prendere i rimbalzi – anche in attacco – Thompson trova un po’ di fiducia balistica, al tiro ci prende anche Molinaro (7 punti in un amen): il parziale di 15 a 3 è una conseguenza. È il break che instrada il match, nonostante la reazione di Legnano.
Quattro rimbalzi offensivi della squadra di Mattia Ferrari nella stessa azione sono il biglietto da visita dell’ultima frazione. Ce n’è per un timeout di Moretti e per una reazione che si concretizza con un post basso di Davies. Legnano – pescando qui e là tra gli errori di Varese – prova a tenere viva la contesa ma non ci riesce fino in fondo (anche se il -9 a tre minuti dalla fine qualche brivido lo dà). Molinaro continua a segnare, lo imita anche Varanauskas (da fuori) e la terza vittoria biancorossa è realtà, tra gli applausi di chi ha rinunciato addirittura a Italia-Lituania per seguire Varese.