OPENJOBMETIS VARESE | 74 |
ROYAL HALI GAZIANTEP | 71 |
parziali: 26-15, 16-16, 18-23, 14-17
varese: Davies 19 (7/14, 0/1), Wayns 20 (4/7, 2/3), Varanauskas, Lepri ne, Cavaliero 2, Wright 13 (5/9, 1/1), Campani 5 (1/3), Kangur 4 (2/3), Rossi ne, Ferrero 4 (2/5, 0/1), Pietrini ne, Kuksiks 7 (2/3, 1/5). All. Moretti.
GAZIANTEP: Rautins 15 (1/3, 4/9), Sonmez ne, King 4 (2/6), Erol (0/1), Calloway 15 (3/8, 2/4), Ruzic 2 (1/3, 0/1), Tekin ne, Balazic 4 (1/6, 0/4), Stone 9 (3/5 da tre), Eryuz, Williams 15 (1/4, 3/8), Ogut 7 (2/2, 1/5), Tekin ne. All. Dedas.
arbitro: Neskovic (Ser), Krejic (Slo), Jones (Wal)
note – Da 2: V23/44, G11/33. Da 3: V4/14, G13/36. Tl: V16/24, G10/11. Rimbalzi: V42 (Davies 12) G37 (Stone 7). Assist: V15 (Wright 8), G13 (Calloway 6). Perse: V10, G9. Recuperate: V5 , G7. Usc. 5 falli: Stone. Spettatori: 1200.
Varese vince sul filo contro Gaziantep (74-71) e conquista i quarti di finale di Fiba Europe Cup, riportandosi tra le prime otto di una competizione europea 12 anni dopo l’ultima volta (fu contro il Real Madrid nel 2004 in Uleb Cup). Eroi di giornata non ce ne sono stati: tutto il collettivo di Paolo Moretti è risultato sul pezzo, meritandosi la qualificazione con una partita di grande spessore, sia tecnico che mentale. Che Torino sia stata la svolta tanto agognata? In un Palawhirlpool che nemmeno una gara decisiva è riuscita a riempire (qualche spettatore rispetto al resto del cammino in coppa, però, ieri è venuto. E si è fatto sentire…) va segnalato lo striscione esposto dalla curva degli Arditi all’inizio del match: “Rasizza presidente” il suo poco equivocabile contenuto.
Attacchi veloci a dipanarsi, palla che gira veloce, conclusioni rapide, mani precise: sul menù di Masnago l’entrée offerta dalle due squadre è godibile e disegna fin da subito un certo equilibrio. Da una parte ci sono i due registi di Moretti (Wayns e Wright) che provvedono a suonare la carica infilando più volte i dirimpettai avversari e donando brio ai compagni; dall’altra sono Rautins e Williams a dimostrarsi in vena. Quando Varese, ancora in clima Torino per l’intensità che mette sul parquet (Davies 7 rimbalzi), riesce anche ad alzare i giri in difesa ecco il primo break: dal 13-13 si passa al 26-15 del 10’, ancora con gli esterni (ma non solo) sugli scudi.
Il secondo quarto non ha le percentuali al tiro del primo, ma vede la Openjobmetis impegnarsi in modo costante in retroguardia (sia a uomo che a zona) per difendere il margine acquisito, mettendo in mostra frangenti di pressione davvero tentacolare, sia con i piccoli, sia con i lunghi (da applausi la coppia Campani e Davies). Gaziantep resta lì con uno scatenato Calloway (13 i suoi punti parziali, gli stessi di un assai proficuo Wright) e con il 42-31 della seconda sirena lascia aperta la contesa a ogni risultato.
Non cambia il copione nel terzo periodo: tutti gli effettivi in maglia biancorossa si dannano l’anima. È bravo Wayns a ergersi protagonista in attacco, è ottimo Davies nel controllare i rimbalzi e farsi trovare pronto sugli scarichi, e danno il loro Kuksiks e Kangur, pregevoli nel non far mai calare l’intensità casalinga sul match. Tutto ciò non basta a tenere a distanza di sicurezza Gaziantep, però: al 30’ Varese è avanti solo di 6 (60-54) e paga i numeri di Rautins e quelli di Williams, così come la voglia dei turchi di non mollare la preda qualificazione.
Ci si gioca tutto negli ultimi 10’. Che sembrano tragici per la Openjobmetis, stanca per le poche rotazioni dei suoi uomini contati e per una partita giocata veramente dando tutto: prima Stone, poi Rautins infilano una grandinata in progressione che porta gli ospiti addirittura in vantaggio (70-71 al 39’). Ci pensano Maalik da Philadelphia e Cavaliero a cacciare la paura: il primo non trema quando la palla scotta, il secondo mette i liberi decisivi.